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Suor Giuseppina Demuro "Giusta fra le Nazioni", salvò numerosi ebrei dalla deportazione

Tra questi anche il saggista Massimo Foa che ad appena otto mesi fu nascosto tra le lenzuola sporche del carcere per farlo uscire dalla struttura

Suor Giuseppina Demuro "Giusta fra le Nazioni", salvò numerosi ebrei dalla deportazione
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Rischiò la propria vita per salvare molti ebrei dalla deportazione durante la Seconda guerra mondiale.

Il riconoscimento

Da oggi suor Giuseppina Demuro è riconosciuta "Giusta fra le Nazioni" dal memoriale della Shoah di Gerusalemme.

Il titolo, ottenuto grazie all’interessamento della Comunità ebraica di Torino, è stato conferito al museo del carcere Le Nuove, luogo in cui per quarant'anni la religiosa si dedicò al servizio dei detenuti  e da dove riuscì a far fuggire numerosi ebrei.

Tra questi anche il futuro imprenditore e saggista Massimo Foa, mancato dieci anni fa, ad appena otto mesi nascosto tra le lenzuola sporche del carcere per farlo uscire dalla struttura.

Una vita dalla parte dei più deboli

Nata in una casetta nel cuore di Lanusei nel 1902, nessuno immaginava cosa sarebbe diventata un giorno Rosa Demuro. La vita di Rosa assunse una piega nuova quando a vent’anni prese i voti ed entrò a far parte delle Figlie della Carità di Cagliari, diventando Suor Giuseppina. Dopo poco tempo fu trasferita a Torino.

Durante la Seconda Guerra Mondiale il carcere venne occupato dai nazisti, che ci instaurarono il famigerato Primo Braccio, luogo di detenzione e morte. Insieme ai normali detenuti, venivano stipati là dentro anche i detenuti politici, in un miscuglio di umanità senza criterio e senza tutele.

La personale missione di Suor Giuseppina, sfruttando il suo ruolo che riusciva a vincere la diffidenza dei nazisti, fu quella di far scappare uomini, donne e bambini.

Finita la guerra Suor Giuseppina continuò a stare tra quelle sbarre che per lei erano casa.

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