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Suicidio assistito: oggi l'esame in Commissione Sanità

Il Piemonte, come altre regioni d'Italia, sta cercando di colmare in maniera autonoma il vuoto normativo che esiste in Italia sul cosiddetto “fine vita”

Suicidio assistito: oggi l'esame in Commissione Sanità
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Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni lancia l'ennesimo appello sul fine vita: "Il Piemonte deve decidere entro la fine della legislatura".

L'esame in Commissione Sanità

Il 10 novembre 2023 hanno preso il via le audizioni sulla proposta di legge di iniziativa popolare "Liberi subito" sul suicidio assistito. Oggi pomeriggio, 21 febbraio 2023, a distanza di mesi, inizia l'esame in Commissione Sanità.

La proposta di legge regionale sul fine vita regola l'assistenza sanitaria regionale nei casi in cui è possibile chiedere il suicidio assistito, secondo la recente storica sentenza della Corte costituzionale e 242/2019 sul caso Marco Cappato e dj Fabo rendendo operativo un diritto già esistente.

Il tema da decidere a Palazzo Lascaris è quindi come eseguire questa sentenza definendo i ruoli, i tempi e le procedure delineate della Corte costituzionale attraverso una sentenza immediatamente esecutiva. Primo firmatario dell’atto è Davide Di Mauro, che ha fornito i numeri: la proposta ha raccolto quasi 12mila firme in 600 Comuni del Piemonte.

La sentenza Cappato

La sentenza Cappato  - pur non essendo una legge - dal 2019 permette ai pazienti che presentano situazioni intollerabili, e previa verifica dei casi, di autosomministrarsi un farmaco letale e porre fine alle proprie sofferenze. (Indicativi sono i casi di Stefano Gheller e della friulana Anna (nome di fantasia) che è stata la prima paziente ad accedere al suicidio assistito mediante il Servizio sanitario nazionale).

Perché se ne parla a livello regionale

Il Piemonte, come altre regioni d'Italia, sta cercando di colmare in maniera autonoma il vuoto normativo che esiste in Italia sul cosiddetto “fine vita”. Nel nostro Paese infatti non esiste una legge nazionale che regolamenti l'aiuto alla morte volontaria, procedura alla quale un richiedente può accedere solo in 4 condizioni precise:

1) essere capaci di autodeterminarsi;

2) affetti da patologia irreversibile;

3) fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute dalla persona intollerabili;

4) essere dipendenti da trattamenti di sostegno vitale.

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