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Stellantis, Carlos Tavares si è dimesso da amministratore delegato

Elkann: "Subito al lavoro mentre completiamo la nomina"

Stellantis, Carlos Tavares si è dimesso da amministratore delegato
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Stellantis annuncia che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri domenica 1 dicembre 2024, sotto la presidenza di John Elkann, ha accettato le dimissioni di Carlos Tavares dalla carica di Chief Executive Officer (amministratore delegato) con effetto immediato.

Il processo di nomina

Il processo per la nomina di un nuovo CEO permanente è già in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, sarà istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann.

Stellantis conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024.

Il Senior Independent Director di Stellantis, Henri de Castries, ha commentato: “Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il Consiglio e il CEO. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il CEO alla decisione di oggi.”

Il Presidente John Elkann ha dichiarato:

“Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di PSA e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore. Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato Esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo CEO. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della Società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders.”

Le principali reazioni

"Tavares non ci mancherà, la sua gestione è stata drammatica per l'Italia. Ora la proprietà non ha più scuse: presenti un piano industriale serio. Al Paese, alle imprese e ai lavoratori non serve un capro espiatorio ma un'inversione di rotta della linea aziendale". Lo scrive su X la deputata e vicepresidente del M5S Chiara Appendino.

"Era ora che Tavares se ne andasse, ma la transizione al nuovo management richiede responsabilità, tutela dell'occupazione e valorizzazione delle competenze. Diventa quindi ancora più importante che John Elkann si presenti al più presto in Parlamento per riferire sul futuro di Stellantis". Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, in una nota.

Le dimissioni di Tavares evidenziano quanto sia grave la crisi che ha investito Stellantis e tutto l'automotive europeo. Ora bisogna voltare pagina e tutti devono fare la propria parte. L'azienda, mettendo in campo un piano industriale all'altezza di una fase estremamente difficile. Il governo, ripristinando gli strumenti di politica industriale assurdamente tagliati con la legge di bilancio. Chiederemo nuovamente a John Elkann di venire in Parlamento per confrontarsi sul futuro di Stellantis e del settore". Così su X Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria Pd.

"Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come 'premio' economico dopo la sua disastrosa gestione". Così una nota della Lega dopo le dimissioni dell'ad di Stellantis.

"Non rimpiangeremo Tavares. Il sostenitore della teoria "darwiniana" applicata però solo ai lavoratori. Ora diventa ancora più urgente riconvocare John Elkann in Parlamento. Domani scriverò a Fontana". Così Carlo Calenda dopo le dimissioni dell'ad di Stellantis.

"Le dimissioni dell'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, rappresentano un momento di svolta per l'azienda e per il settore automobilistico italiano. Negli ultimi mesi, abbiamo riscontrato significative distanze rispetto alla necessità di migliorare il piano industriale per il nostro Paese. In particolare, ci siamo trovati di fronte a un peggioramento tangibile della situazione produttiva, con volumi in calo e impatti negativi sull'occupazione, aggravati dal crescente ricorso agli ammortizzatori sociali. Queste criticità ci hanno spinto, insieme a Fiom e Uilm, a proclamare unitariamente per il 18 ottobre scorso uno sciopero con una manifestazione nazionale del settore auto, per sollecitare un intervento del Governo". Lo afferma in una nota il segretario generale Fim Cisl, Ferdinano Uliano. "Ora, più che mai, diventa fondamentale individuare rapidamente un nuovo amministratore delegato che possa rispondere positivamente alle istanze da noi poste e che possa in tempi brevi aprire con noi il confronto necessario per rispondere positivamente alle nostre richieste. - prosegue - Le nostre richieste restano chiare, servono investimenti strategici in Italia, a partire dall'introduzione di una nuova piattaforma produttiva small, nuovi modelli, investimenti in ricerca e sviluppo, serve confermare la giga-factory di Termoli, garanzie che non ci siano chiusure di stabilimenti e licenziamenti unilaterali, che avrebbero conseguenze devastanti per le famiglie e i territori. Ribadiamo al Governo l'urgenza di convocare appena possibile i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi".

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