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Siccità e piogge torrenziali: perché a Torino stanno scomparendo gli alberi

260 quelli da rimuovere entro luglio, morti a causa della siccità degli anni scorsi

Siccità e piogge torrenziali: perché a Torino stanno scomparendo gli alberi
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Negli ultimi anni è aumentato il numero di piante che stanno seccando, si ammalano, oppure presentato problemi di tenuta radicale.

D'altra parte le piogge molto intense che hanno caratterizzato tutta l'estate possono essere determinati per la caduta a causa di una minore coesione del terreno.

Il crollo dell'albero in corso Moncalieri

Il caso più emblematico? La caduta, domenica scorsa, di un albero in corso Moncalieri. Le conseguenze potevano essere gravissime, fortunatamente il crollo ha coinvolto un'unica auto sulla quale viaggiavano padre e figlio che non hanno riportato ferite gravi.

L'albero caduto in Corso Moncalieri non lontano da Piazza Gran Madre

Pensare che era stato controllato di recente come sottolinea il Comune in una nota:

"L’albero era stato iscritto alla classe 'B', ovvero con propensione al cedimento bassa, in quanto dall'indagine manifestava segni o sintomi lievi, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero non fosse ridotto".

Come lui anche quelli di Corso Tazzoli, corso Orbassano e corso Cosenza: sul sito del comune il piano degli abbattimenti viene aggiornato di mese in mese. 260 quelli da rimuovere entro luglio, morti a causa della siccità degli anni scorsi.

Controlli quotidiani

I controlli avvengono posizionando dei sensori ad impulsi sonici attorno al tronco. In pochi istanti, il tomografo misura la densità del legno, aiutandoa a capire se quell'albero è a rischio crollo.

Gian Michele Cirulli, responsabile dell'unità operativa Alberate del comune di Torino spiega ai microfoni del Tgr Piemonte:

"E' un approfondimento strumentale che viene fatto o quando i professionisti evidenziano dei difetti che fanno presagire dei problemi strutturali o, come in questo caso, quando le piante hanno oltre 70cm di diametro"

Verifiche come queste vengono fatte tutti i giorni, soprattutto nelle zone più trafficate. Il rischio zero, però, non esiste come dimostra il recente caso in corso Moncalieri.

 

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