Segnaletiche fantasiose e ciclabili paradossali: Torino non vuol essere "da meno" rispetto a Milano
A pagare il prezzo del ridisegno di una mobilità cittadina che sembra vincente sulla carta, ma senza senso per strada, sono sempre i cittadini
Tra segnaletiche fantasiose e ciclabili paradossali Torino sta diventando sempre più insidiosa per pedoni e ciclisti, e anche gli automobilisti non è che possano stare poi tanto tranquilli.
Tra curve insidiose e piste pericolose
E' di difficile interpretazione, ad esempio la segnaletica stradale orizzontale comparsa qualche giorno fa in via Vittoria Colonna.
Come potete vedere dall'immagine di copertina, la linea di mezzeria è per circa un metro continua poi si fa tratteggiata, ma in entrambi i sensi di marcia le auto sono costrette a una curva a S, invadendo l'altra corsia, visto la presenza dei parcheggi. E tutto questo nei pressi di una scuola.
Insomma un periplo davvero machiavellico, che cozza contro la semplicità che dovrebbe garantire una maggior sicurezza.
Non va molto meglio ai ciclisti che si trovano a passare in Corso Umbria in Barriera di Milano: qui la pista ciclabile si interrompe bruscamente per via di uno scalino, oppure taglia una strada con presenza di auto.
Insomma, tra segnaletiche che creano il caos e ciclabili raffazzonate siamo messi bene qui a Torino.
La ciclabile di Milano che sembra un tetris
Ma se Torino, piange, Milano... non ride. Anzi, è proprio la metropoli meneghina che da giorni è oggetto di sfottò incrociati da Nord a Sud per via di una nuova pista (non ancora terminata) che collega piazza Tricolore a piazza San Babila, nel "salotto buono" della città.
Al centro delle critiche c’è l’incrocio tra corso Monforte e via Visconti di Modrone dove la segnaletica presente genera un certo caos. Le linee tratteggiate identificano diverse corsie di svolta e di marcia che generano una complessità nel capire cosa fare in quel punto e dove andare.
E sui social si è già scatenata l'ironia: una sorta di Picasso dice qualcuno in rete, un tetris risponde qualcun altro. Il tutto condito da critiche nei confronti dell’amministrazione comunale.
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Perché poi a pagare il prezzo del ridisegno di una mobilità cittadina che sembra vincente sulla carta, ma senza senso per strada, sono proprio i cittadini.