Schwa ed asterischi: polemica a Rivoli per un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune
L'utilizzo in un social ufficiale della Città della soluzione grafica non è sfuggita ai consiglieri di Fratelli d'Italia

"Rimani aggiornat*" si poteva leggere il 7 aprile 2025 su un comunicato apparso sui social ufficiali della Città di Rivoli che riguardava il referendum dell'8 e 9 giugno.
L'interrogazione all'Amministrazione
L'utilizzo degli asterischi, soluzione grafica utilizzata per rendere la lingua italiana più inclusiva e meno legata al predominio maschilista, non è sfuggita ai consiglieri di Fratelli d'Italia Valerio Calosso, Vincenzo Vozzo e Federico Depetris che hanno presentato un'interrogazione all'Amministrazione.
Un espediente linguistico, quello di utilizzare gli asterischi così come lo schwa ( “Ə”), molto in voga negli ultimi anni e dettato dalla volontà di abolire l'utilizzo del plurale maschile per definire un gruppo misto di persone.
Durante la seduta del Consiglio Comunale del 25 giugno 2025 i consiglieri comunali di Fratelli hanno chiesto alla Giunta di centro sinistra se è intenzione dell’Amministrazione comunale utilizzare nelle proprie comunicazioni ufficiali e sui social gli asterischi e lo schwa per abbreviare le parole e di precisare se l’utilizzo dell’asterisco (per creare un inesistente genere neutro nella grammatica italiana) nella comunicazione dello scorso 7 aprile è stato il frutto di una decisione dell’addetto che ha redatto il post oppure di una decisione assunta da un membro della Giunta comunale.
Le dichiarazioni del Consigliere Depretis
Il Consigliere Federico Depetris relatore dell'interrogazione ha sottolineato come la questione sia legata ad un stravolgimento della lingua italiana che non prevede il genere neutro:
"L'italiano, come precisato dall'Accademia della Crusca, non conosce il genere neutro. L'utilizzo di asterischi e schwa è diffuso nei centri sociali e nei circoletti di estremisti di sinistra. Non capiamo come un'amministrazione pubblica possa proporre questo tipo di comunicazione sui suoi canali ufficiali. Siamo contrari all'utilizzo di questi neologismi che ridicolizzano il lungo percorso di emancipazione delle donne nella nostra società.
L'Amministrazione Comunale ha fornito risposte evasive e persino preoccupanti. Da un lato non hanno rivendicato la scelta comunicativa del post sui social del 07.04.2025, contestualmente però hanno precisato che lasciano agli impiegati del Comune libertà di scelta sui termini da utilizzare nei comunicati. Siamo rimasti stupiti dalla risposta perché la Giunta sembra che abbia scambiato l'Amministrazione comunale per un collettivo universitario, dove ognuno dice la sua, senza controllo e nella più assoluta anarchia."