Sentenza storica: Rider vincono la causa contro Uber Italy
Riconosciuto il lavoro subordinato ai lavoratori. L'azienda dovrà dare la giusta retribuzione per l'attività svolta oltre alle relative indennità.
Sentenza storica del Tribunale del lavoro di Torino: riconosciuto il "lavoro subordinato" ai lavoratori rider. A quest'ultimi, dunque, Uber Italy, dovrà dare la giusta retribuzione per l'attività svolta oltre alle relative indennità. Sulla stessa vicenda è in corso, nel capoluogo lombardo, un procedimento penale, per caporalato, che vede costituite 21 parti civili, per il quale si tornerà in aula il prossimo 17 Dicembre.
La replica dell'azienda
"La decisione odierna riguarda una situazione passata e ben specifica, che coinvolge una società di delivery con cui non lavoriamo più. Nell'ultimo anno abbiamo rivisto e rafforzato i nostri processi, introducendo una serie di modifiche per fornire ai corrieri indipendenti un ambiente di lavoro sicuro. gratificante e flessibile", comunica Uber Eats - in merito alla sentenza del tribunale di Torino su un ricorso presentato da dieci rider. "Siamo in attesa di ricevere le motivazioni della sentenza - conclude la società - dopodiché valuteremo l'opportunità di ricorrere in appello".
L'avvocata Druetta: "E’ stata fatta giustizia"
Sono in tutto 10 le persone che hanno fatto causa all'azienda Uber Eats su questa vicenda e sono assistiti dall'avvocato Giulia Druetta che, dalle colonne del quotidiano La Stampa di Torino, ha commentato cosi la sentenza:
«E’ stata fatta giustizia di una condizione di lavoro fuori da ogni parametro che getta vergogna sul nostro Paese».
Consegne a 3€
I ciclofattorini, spesso di nazionalità straniera, hanno affermato a più riprese, di essere stati pagati tre euro a consegna, con ritmi di lavoro "massacranti" e "multati" senza vere giustificazioni.
Just Eat: "I nostri lavoratori hanno il contratto nazionale"
Intanto, Just Eat nota azienda per la consegna del cibo anche in pieno lockdown ha adottato, per i suoi riders, un contratto nazionale, il cosiddetto "merci-logistica". Perciò i ciclofattorini hanno veri e propri turni per le consegne a cui corrispondono quote di stipendio, nella logica del lavoro subordinato.
Nel capoluogo emiliano romagnolo, i riders avevano ottenuto un apparente riconoscimento, un bonus da un euro in più per ogni consegna effettuata dalle 19 in poi al sabato e alla domenica in novembre. Questo riconoscimento però non è passato inosservato e ha già creato alcuni malumori nei ciclofattori.
“E’ un messaggio fuorviante- dice Carlo Parente, della Filt di Bologna- è come dire vai più veloce e più guadagni. Detto in altre parole, più consegne riesco a farti fare e più ci guadagni”.
Sul caso di Torino, se la sentenza venisse in appello aprirebbe un precedente importante nel riconoscimento dei diritti del lavoro per la categoria.