Rete logistica per gli spacciatori: cibo e abiti "sul posto di lavoro"
Un video girato da residenti della zona e diffuso da Torino Tricolore testimonia la consegna di cibo e vestiti ai pusher in loco.
Spacciatori organizzati con una rete anche "logistica" per la distribuzione di pasti e indumenti: chi l'ha detto che l'attività di spaccio al dettaglio sia roba improvvisata? Almeno a giudicare da questo filmato video, e dalle testimonianze di chi abita vicino alle zone più "calde" della compravendita, sembra che ci sia una vera e propria sovra-struttura di mantenimento per i pusher.
Manca solo il sindacato...
Che cosa vuol dire: assistenza in caso di bisogno, consegna sul posto di cibo per le pause pranzo, indumenti puliti proposti e rivenduti... Manca solo la tutela sindacale, poi siamo a posto. Ironia a parte, il video postato dagli attivisti di Torino Tricolore sembra abbastanza esplicito: uno dei tre sarebbe lo spacciatore, che viene visto dai residenti tutte le sere prendere posto lì all'angolo e stazionarvi fino a notte inoltrata ricevendo clienti; una è la donna che si occupa degli abiti (anche lei sempre la stessa vista più volte dai testimoni) e del cibo; il terzo è il fornitore (sempre così dicono i residenti in zona). Siccome lo spacciatore non può certo lasciare la sua postazione per andarsi a comprare un panino, ed anzi deve presidiare di continuo la "sua" zona, ecco arrivare in soccorso chi gli porta le vettovaglie. E già che ci siamo, che dire di questi bei vestiti di recupero ma quasi nuovi? Forse di marche contraffatte, certo, ma chi se ne accorge? Una scena davvero inusuale, testimoniata da persone che abitano nel quartiere San Salvario e dal documento filmato diffuso da Torino Tricolore.
Un video davvero singolare
Così il portavoce del sodalizio di destra Matteo Rossino:
"In questo video in cui viene immortalata una consegna di cibo e abiti tra un pusher e altri stranieri in via Ormea. Un giro illegale che si aggiunge al già noto problema dello spaccio nel quartiere San Salvario. Le immagini non lasciano dubbi: gli spacciatori che stazionano costantemente ai bordi della strada ora hanno anche la possibilità di acquistare vestiti ed avere un pasto sul ‘posto di lavoro. Illegalità che si somma ad altra illegalità. Mentre le attività lecite sono state chiuse per mesi, questi criminali continuano a fare affari. Addirittura si barattano abiti e vendono cibi o bevande, come in un vero e proprio bazar itinerante. Invito chi continua con le solite promesse elettorali a vivere i quartieri come faccio io, giorno e notte. Smettete di rinchiudervi nei salotti buoni della politica che risultano
completamente distaccati dalla realtà (...)".
Questa dunque la posizione di Torino Tricolore sulla questione spaccio di droga e sistemi paralleli di "assistenza" ai pusher.
A chi gli imputa questo impegno costante anti-degrado solo per l'imminente campagna elettorale, Rossino risponde che "Torino Tricolore non diventerà una lista per le elezioni comunali" pur ammettendo che "mi è stato chiesto di candidarmi in un partito, ma non di trasformare la nostra associazione in lista elettorale". Lo stesso Rossino ha anche chiarito di non aver ancora deciso se impegnarsi in prima persona per il centrodestra (magari candidandosi in una lista) o se comportarsi da semplice elettore/simpatizzante.
Resta comunque davvero singolare questo video che testimonia la rete logistica di assistenza agli spacciatori...