Regina Margherita e Parco della Salute, spunta l'ipotesi di una nuova torre per ampliare l'ospedale pediatrico
La decisione in un tavolo congiunto tra Regione, Comune e università di Torino

E' polemica in commissione Sanità sul futuro Parco della Salute di Torino. Nelle scorse settimane si era parlato dell’ipotesi della Giunta Cirio di scorporare gli ospedali Sant'Anna e Regina Margherita - a livello strutturale e amministrativo - dal progetto del nuovo Parco della Salute.
Gli Ospedali Sant’Anna e Regina Margherita in un unica struttura
Il progetto, al quale sta lavorando la ditta Dogliani, doveva originariamente includere gli ospedali Molinette, CTO e Sant'Anna, ma non l'ospedale pediatrico Regina Margherita (seppur collocato all'interno del Parco).
La questione sulla quale si sta ancora dibattendo riguarda l'accorpamento al Sant'Anna del Regina Margherita (separandole dal Parco della Salute) e lo spostamento del nuovo ospedale pediatrico Regina Margherita in un'area attigua al Parco della Salute, senza quindi modificare il progetto di Dogliani.
Il motivo è l'età vetusta dell'ospedale infantile. La soluzione potrebbe essere aggiungere una torre in più, con un finanziamento da 200 milioni di Inail. La decisione verrà presa, si spera a breve, in un tavolo congiunto tra Regione, Comune e università di Torino.
Per l'Assessore alla Sanità Federico Riboldi:
“Un’unica struttura con due aziende è più agile ed efficiente dal punto di vista clinico e non causa aggravio di costi in quanto può utilizzare i servizi orizzontali".

Ma per Daniele Valle (PD), presidente della Commissione Sanità, il ruolo dell'Inail sarebbe eccessivamente ottimistico:
"Inail pare essere diventata la bacchetta magica che finanzia tutti i sogni della Regione, ma dopo sette anni di Cirio non si è ancora visto un mattone targato Inail in Piemonte come nel resto d'Italia".

La proposta di accorpare le aziende ospedaliere Sant'Anna e Regina Margherita in un'unica entità separata dalla Città della Salute non convince gli esponenti PD anche per il timore che la fusione delle strutture possa indebolire la risposta sanitaria alle gravidanze ad alta complessità (in parole povere ad esempio che fine farebbero le collaborazioni tra Sant'Anna e Moinette?), che sono in aumento a causa dell'età avanzata delle partorienti e degli sviluppi scientifici che consentono alle donne con patologie di affrontare una gravidanza.