Rapporto Ecomafie 2024, Torino a un terzo della classifica: è la provincia con più reati del Piemonte
Il report tracciato da Legambiente vede il Piemonte a metà classifica
Legambiente ha reso pubblicato i numeri del fenomeno delle "ecomafie", nel suo classico report 2024, ormai giunto al trentesimo anniversario, in cui si evidenzia un preoccupante aumento delle attività criminali legate all'ambiente.
Nel 2023, infatti, i reati ambientali sono cresciuti del 15,6%, arrivando a 35.487, con una media di 97,2 illeciti al giorno. Il fatturato delle ecomafie ha toccato la cifra impressionante di 8,8 miliardi di euro.
Il Mezzogiorno è la zona più colpita, con Campania, Sicilia, Puglia e Calabria in testa per numero di crimini ambientali. Tra le province, Napoli occupa il primo posto, seguita da Avellino, Bari e Roma.
Ecomafie in Italia: il report di Legambiente 2024
In cima alla classifica dei reati ambientali troviamo il ciclo illegale del cemento, con 13.008 reati (+6,5%), seguito dal ciclo dei rifiuti, che ha registrato un preoccupante aumento del 66,1%, con 9.309 casi. Al terzo posto si collocano i reati contro gli animali. In crescita anche le violazioni contro il patrimonio culturale e gli illeciti nelle filiere agroalimentari, in particolare legati al caporalato
Sul sito noecomafia.it sono disponibili i dati completi del rapporto Ecomafia 2024, che conferma come le ecomafie stiano accelerando i loro profitti illeciti in Italia.
Ecomafie, classifica regionale
La nostra regione si colloca a metà della classifica regionale e scende di due posizioni rispetto al 2022.
- 1 Campania
- 2 Sicilia
- 3 Puglia
- 4 Calabria
- 5 Toscana
- 6 Lazio
- 7 Sardegna
- 8 Lombardia
- 9 Veneto
- 10 Liguria
- 11 Emilia Romagna
- 12 Piemonte
- 13 Abruzzo
- 14 Marche
- 15 Basilicata
- 16 Trentino Alto Adige
- 17 Umbria
- 18 Friuli Venezia Giulia
- 19 Molise
- 20 Valle d'Aosta
Ecomafie, classifica provinciale
Nella classifica provinciale, Torino resta in 36esima posizione. Napoli maglia nera, Ogliastra la più virtuosa.
- 1 Napoli
- 2 Avellino
- 3 Bari
- 36 Torino
- 107 Prato
- 108 Monza Brianza
- 109 Ogliastra
I dati Piemontesi nello specifico
Il report di Legambiente suddivide i reati in sei grandi settori: rifiuti, cemento, archemafia, animali, incendi e agromafia.
Per quanto riguarda il numero di reati commessi in ciascun settore Torino, Cuneo e Alessandria risultano le province peggiori, Asti, Biella e Vercelli le migliori.
Vediamo ora nello specifico il posizionamento del Piemonte e di Torino in ciascun settore analizzato.
Rifiuti: i reati avvengono in ogni fase del ciclo, dalla produzione, al trasporto, fino allo smaltimento e al finto recupero. Spesso riguardano le dichiarazioni sulla quantità o tipologia di rifiuti da smaltire. Nella classifica regionale, per quanto riguarda i reati collegati ai rifiuti, il Piemonte è al 8°posto.
Nella nostra regione sono stati contestati 466 reati, ci sono state 468 denunce, 11 arresti e 99 sequestri (la percentuale sul totale nazionale è di 5.2%).
Torino è al 15° posto nella classifica provinciale.
Cemento: non si parla solo di costruire dove non si può, ma anche di appalti truccati, corruzione e speculazioni immobiliari.
La distinzione tra l’operato delle famiglie mafiose tradizionali e quello dei sodalizi criminali tra grandi imprese e mala politica si è ormai fatta sempre più labile. Nella classifica regionale, per quanto riguarda i reati collegati al cemento, il Piemonte è al 10°posto.
Nella nostra regione i reati legati a questo settore sono stati 533, le denunce 597, gli arresti 2, i sequestri 25 (la percentuale sul totale nazionale è di 4.1%). Torino è al 60° posto nella classifica provinciale.
Archeomafia: scavi clandestini e razzie nei siti archeologici, furti, traffico illegale di opere d’arte: è questo il core business delle organizzazioni criminali che operano nel settore dei beni culturali.
Nella classifica regionale , per quanto riguarda i reati legati all'archeomafia, il Piemonte si piazza al 20°posto.
Nella nostra regione i reati legati a questo settore sono stati 20 (la percentuale sul totale nazionale è di 3.1%).
Reati contro la fauna: è un settore criminale che trae profitto dall’organizzazione, gestione e controllo di attività illegali che hanno al centro lo sfruttamento degli animali selvatici e domestici.
Nella classifica regionale, per quanto riguarda i reati legati alla fauna, il Piemonte si piazza al 14°posto.
Nella nostra regione i reati legati a questo settore sono stati 165, le denunce 97, gli arresti 7, i sequestri 95 (la percentuale sul totale nazionale è di 2.5%). Torino è al 34° posto nella classifica provinciale.
Incendi: i roghi, quando non dipendono da irresponsabilità o distrazione, sono quasi tutti appiccati con l’intenzione di radere al suolo la vegetazione. L’incendio doloso si lega quasi sempre a interessi speculativi legati all’edilizia, ma non solo: in alcune regioni il numero di incendi crea o conferma assunzioni di operai forestali precari.
Nella classifica regionale, per quanto riguarda i reati legati agli incendi, il Piemonte si piazza al 10°posto.
Nella nostra regione i reati legati a questo settore sono stati 168, le denunce 40, gli arresti 0, i sequestri 2 (la percentuale sul totale nazionale è di 4.5%). Torino è al 19° posto nella classifica provinciale.
Agromafia: rientrano in questo settore le truffe per ottenere finanziamenti pubblici, le false certificazioni, i finti marchi, l’abuso di pesticidi, il caporalato, il trasporto della merce, i mercati ortofrutticoli all’ingrosso, fino alla vendita dei prodotti sui banchi dei supermercati e al business legato alla ristorazione. Non sono disponibili dati regionali e provinciali, ma parliamo di 45109 reati commessi in questo settore in Italia, 97 arresti e 13722 sequestri.