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Rapporto Almalaurea 2025: cresce l'occupazione dei laureati di UniTo

Performance positiva dell’Ateneo torinese rispetto all’anno precedente e alla media nazionale

Rapporto Almalaurea 2025: cresce l'occupazione dei laureati di UniTo
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È stato presentato oggi, martedì 10 giugno, il Rapporto 2025 AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati, XXVII Indagine. Curato da AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 e che rappresenta 82 Atenei italiani, il rapporto ha indagato la condizione occupazionale dei laureati italiani e le caratteristiche del capitale umano uscito dal sistema universitario nel 2024.

I dati

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 26.943 laureati dell’Università di Torino. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2023, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2019, intervistati dopo cinque anni.

Per i laureati triennali (mai iscritti a un successivo corso), cresce di più dell’8% il tasso di occupazione a un anno dalla laurea. Dal 72,2% (nel Rapporto 2024) all’80,3% (nel Rapporto 2025). UniTo fa registrare una performance positiva anche rispetto alla media nazionale del 78,6%.

Migliora il tasso di occupazione anche per i laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea, rispetto ai risultati del precedente Rapporto: dal 76,2% del 2024 all’80% nel 2025. Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea è superiore al 78,6% della media nazionale.

Il tasso di occupazione migliora anche a 5 anni dalla laurea di secondo livello: dall’89,3% del 2024 al 90,8% nel 2025. Percentuale superiore anche rispetto all’89,7% della media nazionale.

Le dichiarazioni del Rettore Stefano Geuna

Dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna:

"Questi dati così lusinghieri confermano, ancora una volta, l’eccellente capacità dei corsi di laurea dell’Università di Torino di incontrare le esigenze formative del tessuto produttivo nazionale, ma anche internazionale. È stata dunque efficiente la risposta data in questi anni alle istanze avanzate da territorio, che vedono l’Università come un motore economico fondamentale, fondato su formazione e trasferimento culturale finalizzato allo sviluppo. Questo significa mettere studentesse e studenti nella miglior condizione per affrontare mercati e contesti in rapidissimo cambiamento ma che hanno un grande bisogno di competenze. A questo la visione di UniTo ha sempre aspirato e i risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti. Sempre più saldo è allora il presupposto cardine su cui fonda il nostro potenziale di attrattività".

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