TORINO SUD

"Qui motoseghe. No!!! - Maledetti -" è frase scritta da ignoti contro il taglio degli alberi nel Monte San Giorgio a Piossasco

Il progetto prevede l’abbattimento di 102 alberi (circa 80 querce rosse + alberi a rischio caduta) e la sostituzione con specie locali

"Qui motoseghe. No!!! - Maledetti -" è frase scritta da ignoti contro il taglio degli alberi nel Monte San Giorgio a Piossasco
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"Qui motoseghe. No!!! - Maledetti -" è questa la frase che è stata scritta su un cartello posizionato in un sentiero nella zona tra Tiri a Pera Caval, nel Parco Naturale del Monte San Giorgio a Piossasco, nella seconda cintura sud di Torino. Il motivo? Dire "no" al taglio delle querce rosse (piantate più di 20 anni fa) per rimboschire l'area che venne interessata da un grosso incendio.

Il piano della Città Metropolitana e del Comune

Il progetto prevede l’abbattimento di 102 alberi (circa 80 querce rosse + alberi a rischio caduta) e la sostituzione con specie locali. L'associazione che si occupa dell'area del parco è da sempre contraria agli abbattimenti in quanto minano la vita di molti animali, insetti e esseri viventi essenziali per la biodiversità e l'ambiente.

Tra qualche settimana l'avvio dei lavori di abbattimento degli alberi al Monte San Giorgio

I benefici delle querce esistenti

Le querce esistenti hanno tanti e diversi benefici in termini ambientali, in quanto sono alberi vivi, grandi con ottime capacità di assorbire Co2 (responsabile dei cambiamenti climatici), ombreggiare il suolo, ridurre notevomente il dissesto idrogeologico grazie alle radici che si sono formate nel corso del ventennio. Inoltre, sono anche una preziosa casa per moltissime animali che hanno nidificato all'interno del tronco principale, oltre ad essere pianta da frutto per gli scoiattoli e altri tipi di specie che vivono il Monte San Giorgio.

Le nuove piante, qualora riuscissero a sopravvivere alle ormai forti e conosciute ondate di calore e agli atti vandalici, ci metteranno almeno altri 20-30 anni di vita, per riuscire a ricostituire le  chiome estitenti e quindi l'ombra.

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