Più di 5mila metalmeccanici hanno manifestato questa mattina, venerdì 28 marzo 2025, nel centro di Torino insieme ai sindacati e partiti politici, per chiedere rinnovo dei contratti, stipendi adeguati al costo della vita.
Lo slogan
"Senza contratto si sciopera. Per il salario, per l'orario, per la sicurezza, per la solidarietà, per la ripresa della trattativa".
E' questo lo striscione che apre il corteo dei metalmeccanici a Torino, appena partito da piazza Arbarello. I lavoratori raggiungeranno l'Unione Industriali di Torino, dove parleranno alcuni delegati, il segretario della Fiom torinese Edi Lazzi e quello della Uilm Luigi Paone. Concluderà la manifestazione il leader della Fim Cisl, Ferdinando Uliano.
"Non ci fermeremo di fronte all'irresponsabilità degli imprenditori. Stiamo chiedendo di riaprire il tavolo, sono undici mesi che abbiamo presentato la piattaforma. Non ci hanno risposto sulle questioni salariali e su quelle normative" ha detto Uliano.
La Uilm:
"5.000 lavoratori hanno sfilato stamani in corteo per il centro di Torino per chiedere di riaprire la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. La manifestazione si è conclusa con i comizi sotto l'Unione Industriali Torino. Alte le adesioni nelle fabbriche torinesi, dove hanno incrociato le braccia dal 70% al 95 per cento dei lavoratori".
I sindacati
Chiara Appendino, ex sindaca M5s di Torino:
"Da mesi incontriamo i lavoratori e ascoltiamo le loro sofferenze in tutt'Italia, da Pomigliano a Brindisi a Mirafiori, e oggi eravamo in corteo con i metalmeccanici che scioperano per ottenere un rinnovo dignitoso del contratto nazionale. In Italia si sta sempre peggio: le famiglie non arrivano a fine mese, centinaia di migliaia di lavoratori vivono il dramma della cassa integrazione e le imprese non reggono più. Il governo Meloni non solo non fa nulla contro carovita e carobollette ma danneggia le imprese e si oppone al salario minimo. Sta legalizzando lo sfruttamento e i risultati sono evidenti: da quando governa, i salari reali sono scesi di oltre il 4%. Queste sono le emergenze che una Presidente del Consiglio seria dovrebbe affrontare, invece di pensare a buttare miliardi per armarci fino ai denti".