Non più nove

Prorogata la scadenza del Green Pass, sarà valido 12 mesi

Una proroga necessaria per personale sanitario e insegnanti, che si avvicinavano alla scadenza.

Prorogata la scadenza del Green Pass, sarà valido 12 mesi
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Il Comitato tecnico scientifico ha detto "sì". Il Green pass non sarà più valido "solo" nove mesi, ma un anno intero. Un prolungamento della validità della carta verde che riguarderà tutti, tanto i vaccinati quanto coloro che sono guariti dal Covid.

Green pass valido 12 mesi

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Dopo i "cambi" che riguarderanno la carta verde dall'1 settembre, arriva anche l'attesa proroga della validità del certificato che consente di accedere a trasporti e scuole. Misure che si aggiungono a quelle già in vigore dal 6 agosto 2021, quando è stato introdotto l'obbligo di Green pass per ristoranti e bar al chiuso, piscine e stadi.

Le prime scadenze

La decisione era necessaria soprattutto per alcune categorie, che vedevano avvicinarsi la scadenza del certificato.  Medici, infermieri e lavoratori della sanità erano stati i primi a sottoporsi alla somministrazione del siero anti-Covid: per loro le iniezioni erano iniziate tra dicembre e gennaio. Considerando che per svolgere il proprio lavoro la certificazione è obbligatoria, si sarebbero presto trovati in un limbo, che avrebbe richiesto una deroga per migliaia di persone, in attesa di capire cosa si intende fare con la terza dose.

Un problema che avrebbe presto riguardato anche gli insegnanti. I primi a vaccinarsi avrebbero avuto in autunno le prime scadenze. Una situazione che - dopo le parole del ministro dell'Istruzione Fabrizio Bianchi, che ha confermato il divieto di accesso alle scuole per chi è senza Green pass - avrebbe potuto rappresentare un problema imminente anche per questa categoria di lavoratori.

 Verso la terza dose

Di fatto, dunque, il Cts ha allineato la scadenza del passaporto ai dati scientifici sulla resistenza degli anticorpi al virus. Dal dal punto di vista logistico,  la proroga consente di organizzare con più calma e senza fretta la somministrazione della terza dose, che per alcune categorie (fragili) sembra oramai prossima, anche se una decisione non è ancora stata presa e la stessa Oms si è detta perplessa.

"Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei paesi ricchi, perchè non aiuterà a rallentare la pandemia. Togliendo dosi alle persone non vaccinate i booster favoriranno l'emergere di nuove varianti. Ci sono abbastanza vaccini per tutti, ma non stanno andando nel posto giusto al momento giusto. Due dosi devono essere date ai più vulnerabili in tutto il mondo prima che i richiami vengano dati a chi ha completato il ciclo, e siamo ben lontani da questa situazione".

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