Pronto Soccorso saturi a Torino: attivati 120 posti al Cottolengo per fronteggiare l'emergenza
L'aumento vertiginoso di casi Covid e influenzali ha mandato in tilt i nosocomi cittadini; si corre ai ripari
Centoventi posti letto sono stati messi a disposizione dal Cottolengo di Torino per fare fronte al boarding nei pronto soccorso del capoluogo Piemontese. Lo hanno annunciato nelle scorse ore il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi a margine della riunione della giunta regionale al Grattacielo Piemonte.
Saturazione emergenze Torino: centoventi posti letto al Cottolengo
"Un problema che nel periodo delle festività c'è da sempre. Lo scopo dei posti letto al Cottolengo è quello di sollevare i 'Pronti' che si trovano nell'impossibilità di far ricoverare le strutture ordinarie. I posti letto in questa Regione sono stati drammaticamente tagliati in passato, per questo che in questo nuovo piano c'è anche lo scorporo del Regina Margherita, andando nella direzione di ampliare i posti letto. Poi è ovvio che risolvere in pochi anni ciò che è stato depauperato in decenni è un'impresa ardua, complicata, ma abbiamo imparato col Covid che giorno per giorno le cose, se tu le fai con determinazione, comunque poi si risolvono", hanno spiegato Cirio e Icardi.
Negli ultimi giorni, infatti, complici i contagi in crescita vertiginosa di influenza e Covid, anche i pronto soccorso torinesi hanno iniziato ad annaspare. Alle Molinette mancavano perfino le barelle a causa del forte afflusso di pazienti.
Assalto al pronto soccorso
A pesare, e molto, sulla situazione degli ospedali, è il picco dell’influenza stagionale. “Nella 51esima settimana del 2023”, dal 18 al 24 dicembre, “la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti” recita l’ultimo bollettino epidemiologico RespiVirNet, il sistema di sorveglianza integrata dei virus respiratori curato dall’Istituto superiore di sanità. Nella settimana monitorata “i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana – si legge – sono circa 1.013.000, per un totale di circa 5.698.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza”.
Numeri d'emergenza complicati da gestire, che hanno reso necessario un intervento da parte di Regione. Anche se, il vero nodo - ovvero i tagli alla sanità - resta. E preoccupa.