Polemiche dopo il corteo studentesco: bruciata la bandiera NATO e insulti ai ministri
Dure condanne da Fratelli d’Italia e Lega per alcuni gesti eclatanti e per la presenza di esponenti del mondo antagonista.

Dalle rivendicazioni contro il riarmo europeo agli atti eclatanti contro le istituzioni: il corteo studentesco svoltosi ieri, venerdì 4 aprile, per le vie del centro di Torino, ha scatenato una bufera politica.
Il corteo studentesco fa esplodere le polemiche
La manifestazione, promossa dal Fronte della Gioventù Comunista, ha visto la partecipazione di centinaia di giovani, ma a far discutere sono stati i gesti fortemente provocatori avvenuti durante la protesta.
Poco distante dall’Ufficio scolastico regionale, alcuni manifestanti hanno dato alle fiamme una foto del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e una bandiera della NATO. Le immagini di altri leader politici – tra cui la premier Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Ursula Von der Leyen, Elly Schlein e Carlo Calenda – sono state imbrattate con vernice rossa. In corteo anche cartelli offensivi e manichini raffiguranti i ministri Valditara e Bernini, rispettivamente definiti “sceriffo” e “somara”.
La presenza, tra i manifestanti, di esponenti del centro sociale Askatasuna ha inasprito ulteriormente il dibattito, facendo scattare le reazioni durissime di esponenti di Fratelli d’Italia e della Lega.
Le reazioni di FdI e Lega
Paola Ambrogio, senatrice di FdI, ha parlato di un “disprezzo per le istituzioni giunto a livelli intollerabili”:
“Esprimo vicinanza al Presidente Meloni e ai ministri Valditara e Bernini, dileggiati dai soliti noti del mondo antagonista. I centri sociali si confermano il braccio armato di chi cerca lo scontro permanente. La strumentalizzazione del diritto a manifestare è inaccettabile”.
Roberto Ravello, vice capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, ha denunciato la presenza al corteo di soggetti legati ad episodi violenti del passato:
“La partecipazione di esponenti di Askatasuna ai domiciliari è il sintomo di un senso di impunità alimentato dal Comune di Torino. Serve una presa di posizione netta per fermare questa deriva sovversiva. Il Comune faccia marcia indietro”.
A intervenire anche i deputati Elena Maccanti e Alessandro Benvenuto della Lega, che hanno condannato senza mezzi termini gli episodi avvenuti:
“Anche oggi nella nostra Torino è andato in scena l’odio di certe fronde estremiste. Bruciare le immagini di un ministro e la bandiera della NATO non ha nulla a che vedere con il diritto di esprimere le proprie opinioni. È una veemenza inaudita che va condannata senza se e senza ma”.
Il corteo, partito intorno alle 10:30, ha causato la chiusura temporanea di alcune stazioni della metropolitana e disagi al traffico. Ma ora il dibattito si è spostato sul piano politico, tra chi difende il diritto alla protesta e chi chiede un giro di vite contro ciò che definisce “una deriva violenta e ideologica”.