Caso Intel e microchip: si litiga in Consiglio regionale
Al momento il ministro Giorgetti (Lega) ha confermato che l'Italia è ancora tra i candidati per ospitare il mega-impianto. Ma sinistra e centrosinistra attaccano.
Si litiga in Consiglio regionale sul caso Intel e sulla mega-fabbrica di microchip che dovrebbe (potrebbe) sorgere in Piemonte. Regna ancora l'incertezza sulla questione in Italia, anche se da molte parti ci si augura che Intel voglia preferire le nostre proposte di location a quelle di altri Paesi. Al momento il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti (Lega) ha confermato che l'Italia è ancora tra i candidati per ospitare il mega-impianto per creare microchip. Resta da capire, ed è la questione principale, dove e quanto si investirà. Si spera in Piemonte, visto che la nostra regione ha proposte interessanti a riguardo. Ma (purtroppo) non è ancora detto che sarà così.
Polemiche dalle opposizioni
Se n'è parlato, appunto, in Consiglio regionale dove le opposizioni di sinistra e centrosinistra hanno creato polemiche. Dialettica politica che rientra nel giusto nòvero delle cose, sia chiaro, ma anche la conferma che questo argomento fa discutere parecchio e litigare. A sollevare per prima la questione è stata Monica Canalis del Partito democratico, denunciando ritardi da parte della Giunta Cirio nel presentare i siti idonei che potrebbero ospitare l'insediamento. A creare malumori è soprattutto il fatto che solo la parte di "impacchettamento" dei microchip porterebbe ricadute positive sull'occupazione: in tutto sarebbero previsti circa 1.000 nuovi posti di lavoro. Per la cronaca, i luoghi proposti finora per la nuova fabbrica Intel in Piemonte sono: Casale Monferrato (Alessandria), Cuneo, Vercelli, San Giorgio Canavese, Torino Mirafiori e Bairo (Torino).
Questo dunque finora l'ultimo aggiornamento sulla questione discussa in Consiglio regionale per i siti produttivi di microchip Intel.
(nella foto di copertina, un'immagine Intel con il riquadro della consigliera Canalis)
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