Torino guarda al futuro: il nuovo Piano Regolatore punta su sostenibilità, innovazione e maggiore vivibilità nei quartieri, soprattutto in periferia.
Piano Regolatore punta su sostenibilità, innovazione e più vivibilità nei quartieri, periferia compresa
Dopo oltre trent’anni, Torino si prepara a varare un nuovo Piano Regolatore Generale, un documento strategico che ridisegnerà il volto del capoluogo piemontese e orienterà la sua crescita nei prossimi decenni.
L’attuale piano, firmato negli anni ’90 dagli architetti Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi, lascia ora il posto a una versione aggiornata, pensata per rispondere alle sfide ambientali, sociali e tecnologiche del presente. La Giunta comunale punta ad approvare la bozza preliminare entro fine 2025, per poi sottoporla al Consiglio comunale nei primi mesi del 2026. Il sindaco Stefano Lo Russo ha definito il progetto “un vero e proprio patto per il futuro di Torino”, frutto del confronto con cittadini, istituzioni, associazioni e imprese. L’obiettivo principale è trasformare Torino in una città più verde, accessibile e innovativa, capace di coniugare sviluppo economico e qualità della vita.
Il nuovo Piano immagina una città ‘policentrica’
Il nuovo Piano immagina una città ‘policentrica’, dove ogni quartiere diventi autonomo e completo di servizi di prossimità, come scuole, impianti sportivi, strutture sanitarie, spazi culturali e aree verdi. L’idea di fondo è quella della “città dei 15 minuti”, dove tutto ciò che serve sia raggiungibile in poco tempo, senza dover attraversare chilometri di strade. Un’attenzione particolare, verrà data dunque (almeno sulla carta) alla qualità della vita nelle periferie. All’interno della strategia, un ruolo fondamentale è affidato alla mobilità sostenibile, con più piste ciclabili, trasporti pubblici potenziati e connessioni europee che rafforzino il ruolo di Torino come nodo strategico nel Nord-Ovest. Al tempo stesso, il piano prevede interventi di rigenerazione urbana e riutilizzo degli spazi industriali dismessi, in modo da evitare nuovo consumo di suolo e valorizzare il patrimonio già esistente.
Sostenibilità ambientale
Il progetto dedica ampio spazio alla sostenibilità ambientale, introducendo il concetto di “infrastrutture verdi e blu”: parchi, alberature, corsi d’acqua e corridoi ecologici che migliorano la qualità dell’aria. Parallelamente, si punta su una maggiore offerta abitativa, su politiche di inclusione sociale e sulla creazione di spazi per la ricerca e la creatività, per attrarre imprese innovative e giovani talenti. Una delle caratteristiche più rilevanti del nuovo Piano Regolatore è il coinvolgimento diretto della cittadinanza. Attraverso la campagna “Voci di Quartiere”, infatti, in tre anni sono stati raccolti contributi e suggerimenti di oltre 10 mila residenti e 320 realtà locali. Le loro idee sono confluite nel documento e rappresentate in dieci mappe illustrate da artisti torinesi, disponibili nelle biblioteche civiche e sui Bibliobus. Questo percorso partecipativo segna un cambiamento di metodo: la pianificazione non è più imposta dall’alto, ma nasce dal dialogo con chi vive la città ogni giorno. Il nuovo Piano Regolatore segna così una svolta storica per Torino.
Così, dopo tre decenni, la città si prepara a un modello urbano più a misura d’uomo, sostenibile e connesso, capace di valorizzare anche i suoi quartieri periferici. Ma anche di attrarre investimenti e rispondere alle esigenze di tutti i suoi cittadini.