Museo Egizio, caso chiuso: anche per il ministro Sangiuliano il direttore Greco resta al suo posto
Il Ministro ha ribadito che la decisione di revoca o conferma del Direttore spetta unicamente alla Fondazione con la quale ha ribadito la massima collaborazione.
Alla fine, anche il ministro della Cultura Sangiuliano ha parlato e il caso politico-mediatico nato la scorsa settimana sulla possibile sostituzione del Direttore del Museo Egizio si dovrebbe chiudere una volta per tutte.
La polemica e le accuse di razzismo
Lo ricordiamo: la polemica era nata da un'intervista rilasciata da Maurizio Marrone al Corriere della Sera nel corso della quale l'assessore FdI auspicava la sostituzione del Direttore Christian Greco. Sul caso si era espresso anche il vicesegretario della Lega Andrea Crippa che chiedeva a gran voce le dimissioni del Direttore invocando il Ministro Sangiuliano. Le critiche a Greco si concentravano sulla campagna marketing del 2018 che prevedeva l'entrata gratis al museo ai visitatori di origine araba.
Una promozione che aveva fatto storcere il naso a chi da quella campagna si era sentito offeso ritenendola ideologica e razzista, portavoce di questo pensiero era stata Giorgia Meloni.
Inamovibile per ragioni super partes
Diverse le voci scese in campo in questi giorni per sostenere Greco, una su tutte quelle di Vittorio Sgarbi che da noi sentito al telefono aveva ribadito come "Greco fosse inamovibile"e per ragioni super partes che riguardano lo statuto del Museo.
A decidere sulla carriera del Direttore infatti è la Fondazione del Museo Egizio che per prima tra l'altro ha parlato ringraziando e confermando il ruolo del Direttore. Il Ministero quindi, in questo caso, non può nulla.
"Non ha decifrato la Stele di Rosetta, ma lavora bene"
Impossibile però per Sangiuliano non dire la sua dopo essere stato nominato e tirato in ballo proprio da Crippa. Intervistato da La Stampa, il Ministro ha ribadito che la decisione di revoca o conferma del Direttore spetta unicamente alla Fondazione con la quale ha ribadito la massima collaborazione.
Per quanto riguarda Greco, Sangiuliano dichiara a La Stampa:
"Non ha decifrato la Stele di Rosetta, ma lavora bene"
Mentre si sorvola sulle accuse di razzismo e si accenna alla possibile volontà di creare dibattito mediatico per accendere curiosità sul museo.
Un'altra campagna di marketing? Insomma ormai, lo abbiamo capito, la figura di Christian Greco divide e unisce (non dimentichiamoci che proprio dalla Lega sono arrivate diverse dichiarazioni in sua difesa).
E chissà se c'è da aspettarsi un'ultimissima parola, proprio da lui: Christian Greco. Ma ci sembra difficile, visto il personaggio, siamo sicuri che stia passando il suo tempo a occuparsi del Museo e dei suoi studi con la serietà e la dedizione con la quale si è fatto conoscere e apprezzare in tutto il mondo.