Muore dopo il banchetto di nozze: assolto lo chef coinvolto nell'inchiesta
Durante un sopralluogo dei Nas, avvenuto dopo l'esposto degli sposi, non sono stati riscontrati pericoli di nessun genere.

Di: Ottavio Currà
Come riporta la nuova provincia di Asti si è chiusa poco fa davanti al Gup Belli la vicenda che aveva avuto un grande risalto mediatico nazionale in seguito alla morte di un uomo di 77 anni, Pierino Magnelli, che si era sentito male dopo il banchetto di nozze del nipote consumato alla Locanda delle Antiche Sere di Maretto.
5 mesi di condanna
Il pm Greco, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 5 mesi dell’unico imputato, lo chef e legale rappresentante del ristorante, Alessandro Marmo.
Alla stessa conclusione erano giunti gli avvocati di parte civile che rappresentavano la famiglia di Magnelli.
Gli sposi e 15 invitati avevano accusato malesseri
Gli sposi e altri 15 invitati, dopo aver mangiato, si erano sentiti male a partire dalla sera stessa della domenica.
La formula usata dal Gup per l’assoluzione è stata quella del “fatto non sussiste” e, anche se è evidente che il giudice non ha ritenuto provato il nesso causale fra il pranzo alla Locanda e la morte di Magnelli. Quest'ultimo già soffriva di un’importante patologia.
Nomi di altissima eccellenza per studiare il caso
Per capire in maniera approfondita che cosa sia realmente successo, dato il lungo e complesso processo e complesso, con dettagli tecnici importanti, il tutto si è retto sulle consulenze medico-legali. Sia la pubblica accusa che la difesa avevano schierano nomi di altissima eccellenza a livello regionale per studiare, appunto, questo caso.
Il dubbio e la soddisfazione dell'avvocato
Il dubbio che non è stato ancora sciolto. Rimane, però, da capire cosa abbia provocato la morte, se il batterio del clostridium, come afferma la pubblica accusa o lo staffilococco di cui Magnelli era portatore come ha sostenuto la difesa.
Durante un sopralluogo dei Nas, avvenuto dopo l'esposto degli sposi, non erano stati riscontrati pericoli di nessun genere: c'era sia una corretta pulizia dei locali della cucina ed erano ben conservante anche le materie prime utilizzate il pranzo.
Evidente la soddisfazione, dopo questi fatti, dell’avvocato Piermario Morra che insieme al collega Nicola Calderi ha sostenuto con veemenza la difesa di Marmo.