Morte volontaria: in Piemonte raccolte 11mila firme, ora serve una legge
Il diritto alla scelta di morire con l'aiuto medico è stato riconosciuto per i malati terminali con sofferenze intollerabili, tenuti in vita con sostegni medici, ma capaci di scelte consapevoli
Un corteo ha raggiunto oggi il Consiglio Regionale del Piemonte con tanti scatoloni contenenti le oltre 11mila firme raccolte a favore di Liberi Subito, la proposta di legge elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare i tempi di verifica delle condizioni e delle modalità per accedere all’aiuto medico alla morte volontaria.
I sindaci presenti
Presenti questa mattina i Sindaci dei Comuni che hanno aderito alla campagna: Collegno (Francesco Casciano), San Mauro Torinese (Giulia Guazzora), Settimo Torinese (Elena Piastra), Mongrando (Antonio Filoni) e Vidracco (Antonio Bernini). Presenti anche dei delegati in rappresentanza dei Sindaci dei comuni di Alessandria, Chieri, Rivarolo Canvese e tre consiglieri regionali: Silvana Accossato (Liberi e Uguali), Sarah di Sabato (M5S), Diego Sarno (PD) e i segretari regionali CGIL Giorgio Airaudo ed Enrica Valfrè.
Il testo della Legge regionale, scritto dall'Associazione Luca Coscioni chiede che venga applicata la sentenza della Corte Costituzionale: un malato terminale sofferente, deve poter scegliere la morte volontaria.
La raccolta firme iniziata a marzo
La raccolta delle firme era iniziata a marzo in Piemonte. Assessori, consiglieri, sindaci, e cittadini ne hanno raccolte 11.428, ne sarebbero bastate 8mila per portare la discussione in Consiglio Regionale.
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato-Dj Fabio il diritto alla scelta di morire con l'aiuto medico è stato riconosciuto per i malati terminali con sofferenze intollerabili, tenuti in vita con sostegni medici, ma in grado di prendere scelte consapevoli. Manca ancora una legge.
Oltre al Piemonte, anche Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia hanno depositato le firme.
Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato:
Ringraziamo tutti gli 11.428 piemontesi che hanno firmato per la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Liberi Subito’ e ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa straordinaria mobilitazione.
Chiediamo ai consiglieri regionali una presa di coscienza e di consapevolezza, basata sull’evidenza che sul fine vita l’Italia si sta avvicinando alla Svizzera senza che il Parlamento si occupi della materia. Anche le singole regioni possono legiferare sul tema. Grazie al coraggio delle persone malate che hanno agito alla luce del sole, alle azioni di disobbedienza civile e all’esercizio della responsabilità professionale di medici e giudici esistono oggi – in affermazione della sentenza Cappato della Consulta – precedenti giudiziari e amministrativi per accogliere legalmente in Italia le richieste di aiuto al fine vita da parte dello stesso segmento di popolazione che ottiene legalmente l’eutanasia in Olanda. Occorre solo rendersene conto e produrre delle regole mirate a evitare lunghi calvari.
Nell’indifferenza dei partiti, abbiamo ottenuto riforme tanto profonde quanto sconosciute. Il deposito della PdL regionale di iniziativa popolare su cui il Consiglio Regionale del Piemonte è chiamato affinché divenga legge garantirà che nessuno debba più attendere mesi solo per ottenere la verifica delle condizioni per accedere all’aiuto al suicidio assistito.