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Molestie all'Università Torino, il ruolo di ascolto del Cug

Chi è vittima di molestia può rivolgersi ad una Consigliera di fiducia o ad uno sportello antiviolenza, spesso però decide di stare in silenzio per paura di non essere capita

Molestie all'Università Torino, il ruolo di ascolto del Cug
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Alle assemblee degli studenti organizzate all'Università di Torino dopo i recenti di casi di molestie in ambito accademico hanno partecipato spontaneamente anche alcuni docenti, tra questi anche il Professor Gianluca Cuniberti, membro del Senato accademico.

I fatti delle ultime settimane

I corsisti di Palazzo Nuovo dopo giorni di mobilitazioni, cortei, confronti, ieri, 12 febbraio 2024, hanno indetto uno sciopero.

A far esplodere la rabbia degli studenti un questionario che ha permesso la raccolta di centinaia di segnalazioni anonime: i racconti di chi è stata molestata fisicamente e verbalmente in ambito accademico. Due i professori accusati di molestie ai danni delle studentesse.

Il primo caso riguarda il docente di Filosofia Federico Vercellone sospeso dall'insegnamento per un mese per presunte frasi inopportune rivolte ad alcune studentesse.

E' finito agli arresti domiciliari invece l'ex direttore della Scuola universitaria di Medicina legale di Torino, Giancarlo Di Vella, accusato di aver molestato alcune specializzande e di aver manipolato i dati sulle attività formative della struttura per ottenere l'accreditamento accademico.

Stanchi di un modello le cui radici "producono e permettono violenza, diffusa in tutta la società, e di conseguenza anche delle nostre università" gli studenti chiedono di cambiare un intero sistema. Ma prima di tutto chiedono di essere ascoltati.

Gli strumenti al fianco delle studentesse e degli studenti

E sull'ascolto dovrebbe basarsi il CUG, ovvero il Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione di chi lavora e contro le discriminazioni, la cui attività è diretta ad assicurare a lavoratori/lavoratrici, studentesse/studenti dell'Ateneo un ambiente di studio e di lavoro sereno, in cui i rapporti interpersonali siano improntati alla correttezza, al reciproco rispetto della libertà e dignità della persona.

Ma quali strumenti sono effettivamente a disposizione degli studenti che sono o si sentono vittime di molestie?

Il primo è la Consigliera di Fiducia, un'avvocata esterna all'Università di Torino che ha l'obbligo di riservatezza, pertanto la studentessa o lo studente che le si rivolge può confidare sulla massima segretezza su tutto ciò che racconterà. La Consigliera di Fiducia può ricevere in presenza e in remoto a tutela della delicatezza degli argomenti trattati.

E poi, c'è lo sportello antiviolenza, attivo dal 2018 al Campus Luigi Einaudi, rivolto a tutta la comunità che vive e lavora a Unito, ma anche per la cittadinanza.

Strumenti utili, ma forse ancora poco utilizzati dai ragazzi, principalmente per il timore di ritorsioni e voglia di riservatezza, insieme alla paura più grande: quella di non essere capiti ed ascoltati da chi dovrebbe tutelarli.

 

 

 

 

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