Microplastiche persino sulla neve ad alta quota, lo rivela uno studio del Politecnico di Torino
Il progetto ha come principale obiettivo quello di proteggere le montagne dall'inquinamento della plastica.
Di: Ottavio Currà
L'inquinamento da microplastiche coinvolge anche le "terre alte" del nostro stivale. Un tipo di materiale "artificiale" non sempre abbandonato dall'uomo, ma spesso "trasportato" dagli agenti atmosferici.
Lo ha rilevato un recente studio dell'università effettuato lungo le creste alpine, presentato lo scorso 3 marzo 2022, nel capoluogo piemontese.
Lo studio
Lo studio svolto dal Politecnico di Torino nel corso del 2021, per A⅃ꟼ-Stop the ALPs becoming Plastic Mountains - Evitiamo che le Alpi diventino montagne di plastica, è stato possibile effettuando ben 23 escursioni, di cui 15 con pulizia dei 197 km di sentieri.
Come dicevamo, le ricerche in merito hanno dimostrato quanto le Alpi italiane non siano immuni dall'inquinamento delle microplastiche che sempre di più stanno soffocando gli oceani e i fiumi in generale.
"Ci abbiamo lavorato un anno, ci lavoreremo un altro anno e mezzo – ha detto Franco Borgogno, responsabile Progetti Ambientali dello European Research Institute – Per produrre conoscenza, non solo dell'inquinamento che spargiamo anche a 3000 metri, ma anche del valore che la natura e le Alpi hanno per tutti noi”.
La quantità di rifiuti raccolti
Durante le escursioni sono stati raccolti ben 98 kg di rifiuti di plastica (circa mezzo chilo a km), effettuati 20 campionamenti di neve prelevati in 5 aree della Alpi occidentali dal versante piemontese del Gran Paradiso alle Alpi Marittime, grazie all'aiuto di 238 volontari.
I soggetti coinvolti
Per questo importante studio sulla salute dell'ambiente, sono stati coinvolti 4 rifugi alpini ‘pilota’, 8 scuole, 33 classi, ben 660 studenti (dalle elementari alle scuole superiori).
Inoltre, sono stati svolti 19 eventi di formazione (56 ore di didattica) per professionisti della montagna, che ha visto la partecipazione di 380 persone.
"Con il nuovo progetto CleanAlps, che durerà fino al luglio 2023 finanziato da The North Face Explore Fund - spiega Franco Borgogno, responsabile Progetti Ambientali dello European Research Institute - arriveremo a 40 interventi di pulizia sui sentieri di tutte le Alpi nord-occidentali, formeremo professionisti della montagna e relativi amministratori, e svolgeremo ulteriori interventi educativi nelle scuole".
I finanziamenti
Stop the ALPs becoming plastic mountains (finanziato dal European Outdoor Conservation Association) si è svolto in collaborazione con i rifugi Guido Muzio (valle Orco-Gran Paradiso), Les Montagnards (val d’Ala-valli di Lanzo), Selleries (val Chisone-Parco Orsiera Rocciavré) e Pagarì (valle Gesso-Parco Alpi Marittime).
Le finalità
Il progetto, che si è sviluppato su diversi livelli (sensibilizzazione all'inquinamento, educazione, formazione prevenzione e ricerca), è stato ideato e realizzato dall’European Research Institute di Torino, supportato dal Dipartimento di Scienze Applicate e Tecnologia del Politecnico di Torino, coordinato dalla professoressa Debora Fino e dall’ingegner Camilla Galletti.
Il principale obiettivo del progetto è quello di proteggere le montagne dall'inquinamento della plastica, che mette a rischio la biodiversità e in generale l'ambiente.
"Una Università pubblica al servizio del Paesesi deve impegnare - sottolinea Debora Fino - per proteggere e salvaguardare uno tra i beni più preziosi che abbiamo, le Alpi".