Messa in liquidazione della Arihant di Volpiano: 85 lavoratori a rischio
Sono oltre 5 milioni i debiti accumulati dalla società
L'Arihant, azienda manifatturiera (con sede a Volpiano) che svolge attività di produzione e assemblaggio di idropulitrici per la multinazionale Karcher è in liquidazione, a causa degli oltre 5 milioni di debiti accumulati nel tempo. La notizia è arrivata agli 85 lavoratori il 2 maggio scorso.
Il presidio
A distanza di qualche giorno, i lavoratori hanno dato vita un "presidio" davanti ai cancelli con l'intenzione di salvaguardare tutti i posti di lavoro.
"Dopo la notizia che abbiamo ricevuto mercoledì, abbiamo deciso finalmente di fare un presidio qui. - fa sapere Carmela Romaniello, alla TGR Piemonte - Siamo amareggiati per questa situazione perchè siamo in un limbo: in questo momento non abbiamo diritto a nessun ammortizzatore sociale e abbiamo un'età abbastanza avanzata. Io è 35 anni che lavoro qua".
Il passato
L'azienda nel lontano 1986, anno di insediamento, diede lavoro a ben 300 dipendenti. Alcuni anni dopo, le cose sono iniziate a cambiare: è stata prima acquistata dalla multinazionale della Karcher e poi nel 2002, si è spostata in un nuovo stabilimento di 16000 mq sempre a Volpiano.
Nel 2016, invece, come fa sapere la TGR, il gruppo Karcher ha deciso di investire in un nuovo stabilimento in Romania, aperto nel 2019 a Corte de Arges, che ha diminuito sia la produzione che il personale in Italia (da 180 a 160. Poi ai 126 nel 2022, fino agli attuali 80 nel marzo 2023) e ha portato al cambio di ben 3 nomi.
“Siamo dinanzi all’ennesima operazione industriale che, stando a quanto comunicato - ha dichiarato Marco Femia che segue per la Fiom Cgil Torino la vertenza Arihant - si manifesta come un totale fallimento, mettendo sul lastrico 85 famiglie all’interno di una comunità già pesantemente segnata da importanti processi di deindustrializzazione. Nelle prossime ore metteremo in pratica tutte le azioni necessarie, anche coinvolgendo le istituzioni, con l’unico scopo di tutelare le lavoratrici e lavoratori coinvolti in questa sgradevole vicenda”.