TORINO

Max Felicitas al Vetriolo replica ai professori dell'Alfieri: "Mi hanno giudicato superficialmente"

Aveva tenuto nei giorni scorsi una lezione su sesso, sicurezza in rete e bullismo

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Il pornodivo Max Felicitas al Vetriolo, dopo la sua lezione su sesso, sicurezza in rete e bullismo tenuta al liceo Alfieri di Torino e le polemiche mosse da una buona fetta di docenti dell'istituto, ha pubblicato un video sui social per far sentire nuovamente la propria voce e rispedire al mittente le accuse:

"Oggi mi sono alzato e ho visto sui vari quotidiani una bufera sollevata dai docenti del liceo Alfieri di Torino, per quanto riguarda la mia partecipazione ad un'assemblea d'istituto nel loro liceo. In questa assemblea io, il mio avvocato e una sessuologa abbiamo parlato di battute insieme ai ragazzi in un dibattito super interessante di argomenti interessantissimi come la prevenzione, come il cyberbullismo come tutti i reati che ruotano attorno al mondo appunto del sesso, dei telefoni, della tecnologia, come appunto la sessuologia parlata da una professionista del settore. Ho fatto presente ai ragazzi di tutte le malattie che ci sono in quanto io mi faccio le analisi costantemente. Ho fatto presente ai ragazzi come ogni ospedale italiano offra gratuitamente analisi per tutte le malattie sessuali che non sono solo l'hiv. Abbiamo sensibilizzato i ragazzi come difendersi da tutti i reati sessuali. Questi insegnanti hanno alzato questa bufera giudicandomi solo superficialmente senza essere venuti all'assemblea e aver sentito i temi trattati e in che modo sono stati trattati. Ringrazio tantissimo la preside per aver dato questa occasione di confronto agli alunni del liceo Alfieri di Torino. Faccio un appello al ministro Valditara perchè chiarisca tali atteggiamenti di discriminazione che sono ancora presenti all'interno delle scuole italiane. La scuola è un presidio di cittadinanza imprescindibile per la democrazia. Il mio messaggio verso questi professori è quello la prossima volta di venire ad ascoltare prima di dare dei giudizi superficiali. Non conta il lavoro che fa uno, non conta il lavoro il colore della pelle, l'orientamento sessuale, conta quello che dice che ha nel cuore".

A proposito delle critiche mosse dal corpo docenti tramite il quotidiano La Stampa ha, inoltre, fatto sapere:

"Il porno non va preso come un riferimento per la propria sessualità e per l’educazione sessuale. Il porno è solo intrattenimento, è pieno di finzione e non corrisponde mai alla realtà. Non mi interessano le scuse da parte dei professori. Ma sono pronto a un incontro pubblico con loro in qualsiasi momento. Spero solo che Valditara e il ministero accendano una luce sul tema e che collaborino con me per fare un’attività di divulgazione che, al momento, sto facendo da solo. Devo anche dire che ovunque sia andato ho trovato sempre presidi super smart che mi hanno fatto i complimenti per ciò che ho detto. Professori a queste iniziative ne ho visti sempre pochi".

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