"Extinction Rebellion"

Maschere col teschio sulle statue: a Torino la protesta degli ultrà ecologisti

Gli adepti del sodalizio ambientalista hanno travisato il monumento dedicato al generale Carlo Di Robilant. Altre iniziative simili in tutta Italia.

Maschere col teschio sulle statue: a Torino la protesta degli ultrà ecologisti
Pubblicato:

Maschere con il teschio sulle statue: a Torino la protesta degli ultrà ambientalisti. Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2021, sulla statua dedicata a Carlo Nicolis di Robilant è stata apposta una maschera con forma di teschio. Non si tratta di vandali che agiscono nel nascondimento, però, bensì di un'azione fatta di proposito con valenza propagandistica. Ne sono fautori gli attivisti di Extinction Rebellion Torino, che si sono coordinati con altri eco-ambientalisti d'assalto di altre città italiane. Anche altrove, infatti, è stata fatta la stessa cosa: sempre su famose statue sono comparse delle grosse maschere a forma di teschio. Si tratta di un’azione curata in collaborazione con l'artista Michele Tombolini.

Il teschio, simbolo dei lavori dell’artista Tombolini, qui assume il valore simbolico della morte del pianeta e dei rischi che l'umanità sta correndo. Da tempo gli attivisti del sodalizio ecologista si danno da fare per sensibilizzare gli altri sulle questioni ambientali. Nei mesi scorsi ad esempio avevano preso di mira l'Unicredit inscenando un'ultima cena per i ricchissimi inquinatori fossili finanziati dalle banche. Adesso l'iniziativa dei teschi sulle statue, per la quale a Firenze quattro persone sono state fermate e denunciate dalla polizia per “Deturpamento di beni di interesse storico artistico” (art. 639 del Codice Penale). Maschere con il teschio sulle statue anche a Torino quindi: ma in realtà si trattava di semplici cartapeste appoggiate sul capo della statua, issate con una canna di bambù per non danneggiare il monumento. Certo le azioni di Extinction Rebellion non sono mai "morbide" e pacate, ma sempre civili e non violente questo sì.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Due neonazisti torinesi indagati dalla Digos

Seguici sui nostri canali