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“MARTE” il simulatore che riproduce le condizioni del pianeta rosso

L’Università di Torino partecipa al progetto per studiare l’adattamento della vita terrestre a un ambiente extraterrestre

“MARTE” il simulatore che riproduce le condizioni del pianeta rosso

L’Università di Torino è partner scientifico di MARTE, un innovativo progetto industriale di ricerca finanziato dal Programma Regionale F.E.S.R. 2021/2027, realizzato grazie al sostegno della Regione Piemonte e di Finpiemonte e guidato da Lazzero Tecnologie insieme a Fri.med, Università di Torino e  Politecnico di Torino.

Una camera hi-tech per riprodurre l’ambiente marziano

MARTE – acronimo di siMulatore di Atmosfera, gRavità, Temperatura e campo MagnEtico del pianeta Marte – è un avanzatissimo simulatore ambientale dedicato allo studio delle condizioni del Pianeta Rosso. Una sofisticata macchina il cui obiettivo principale è studiare come la vita terrestre (piante, germogli, semi, licheni e microrganismi) si adatti e reagisca in un ambiente alieno, aprendo la strada a future missioni umane e alla possibilità di autosostentamento su Marte.

Si tratta di una sorta di camera hi-tech, sviluppata da un’idea del Prof. Massimo Maffei del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi che la ospiterà, progettata per riprodurre in laboratorio i parametri fisici e ambientali tipici della superficie marziana; è pertanto in grado di assicurare: un’atmosfera rarefatta simile a quella sottile di Marte caratterizzata da un’alta percentuale di anidride carbonica (CO2); un freddo intenso, raggiungendo temperature glaciali fino a -40°C; l’alternanza di luce e oscurità, grazie all’utilizzo di una lampada specifica per la coltivazione di piante che controlla l’illuminazione; l’assenza di campo magnetico, annullando il campo magnetico terrestre per simulare le condizioni di Marte; una ridotta gravità, grazie all’utilizzo di una macchina a posizionamento casuale (RPM – Random Positioning Machine), che riduce la gravità terrestre ai livelli del Pianeta Rosso.

Il simulatore consentirà di esplorare come organismi e materiali terrestri reagiscano a un ambiente alieno, con ricadute significative per la ricerca astrobiologica e per le future esplorazioni spaziali. A beneficiare della nuova infrastruttura saranno infatti non solo le scienze della vita ma anche le tecnologie aerospaziali, grazie alla possibilità di testare, attraverso l’analisi spettroscopica, componenti elettronici, meccanici e strutturali destinati alle missioni su Marte.

La vita su Marte e le sfide del futuro

I dati raccolti offriranno un contributo fondamentale alla comprensione di come la vita potrebbe sopravvivere (o essere creata) altrove, concorrendo in modo significativo alla ricerca avanzata e alla conoscenza globale. E sarà una piattaforma unica per preparare nuove generazioni di scienziati/e e ingegneri/e che si confronteranno con le sfide delle future missioni spaziali.

“Grazie al progetto – dichiara il Prof. Maffei – si potranno sviluppare nuove tecnologie e sperimentare materiali utili anche in molti ambiti terrestri che richiedono prestazioni elevate. L’innovazione generata potrà tradursi in brevetti e nuove forme di proprietà intellettuale, a tutela degli investimenti e a beneficio dell’avanzamento scientifico e industriale”.

Il progetto MARTE nasce da una forte sinergia tra sistema produttivo e eccellenza scientifica piemontese grazie alla collaborazione tra la capofila Lazzero Tecnologie, azienda con know-how ingegneristico e industriale per la realizzazione fisica e l’integrazione dei complessi sistemi della camera a vuoto, il partner aziendale Fri.med, leader nel settore della refrigerazione medicale che partecipa al progetto con la realizzazione del sistema frigogeno, e i partner scientifici, Università di Torino e Politecnico di Torino, che grazie alle competenze scientifiche e alla ricerca avanzata validano l’uso sperimentale del simulatore e lo sviluppo delle tecnologie innovative.