TORINO

Lunedì 9 ottobre cerimonia alle Molinette per celebrare il trentesimo anniversario dal primo trapianto di cuore

Il professor De Ferrari: "Il nostro ospedale rappresenta un punto di riferimento nazionale"

Lunedì 9 ottobre cerimonia alle Molinette per celebrare il trentesimo anniversario dal primo trapianto di cuore
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Sono passati ben trent’anni di vita dal primo intervento di trapianto di cuore. Per questa ragione, nella giornata di lunedì 9 ottobre 2023, verrà celebrato questo successo, alle ore 14,30, presso l’Aula di Cardiologia universitaria al piano terra del Padiglione verde chiaro dell’ospedale Molinette di Torino.

La consegna della targa

Nella breve cerimonia celebrativa verrà consegnata una targa al primo paziente accompagnato dalla sua famiglia, da parte dei dottori Commodo, Pennone e Usmiani, che lo hanno seguito sin da allora e che hanno sviluppato con lui un rapporto di speciale vicinanza ed amicizia e dai successori dell’équipe di allora, il professor Gaetano Maria De Ferrari (Direttore Cardiologia universitaria ospedale Molinette – Città della Salute di Torino) ed il professor Mauri Rinaldi (Direttore Cardiochirurgia ospedale Molinette – Città della Salute di Torino).

La prima persona ad essere trapianta fu il signor Fausto Zancarli (76 anni) della provincia di Torino. Attualmente, è la persona trapiantata di cuore all’ospedale Molinette di Torino vivente con maggior longevità di trapianto.

L'infarto

La storia del suo cuore inizia negli anni ’80 con un infarto all’età di 32 anni, che evolve in cardiomiopatia dilatativa con ripetuti ricoveri per scompenso cardiaco, in occasione dei quali viene seguito con cura dai dottori Enzo Commodo, Mauro Pennone e Tullio Usmiani, presso la Divisione di Cardiologia ospedaliera, diretta dal dottor Michele Casaccia.

L’aggravamento delle condizioni portò alla necessità di un trapianto di cuore che venne eseguito nel maggio 1993 dal professor Michele Di Summa, quando Fausto aveva 45 anni. In questi trent’anni il signor Fausto ha avuto la felicità della vita, ha condotto all’altare le due figlie, ha avuto la gioia di tre nipotini, sempre con una buona qualità di vita, con spirito positivo e combattivo e con il completo supporto della famiglia.

“Il nostro ospedale rappresenta un punto di riferimento nazionale per i pazienti con scompenso cardiaco – riferisce il professor De Ferrari - e grazie al fatto che possiamo offrire ogni tipo di terapia per questa condizione riusciamo a ridurre il numero di persone che necessitano di un trapianto di cuore”. Per chi comunque deve eseguire un trapianto di cuore le aspettative di vita sono ora migliori rispetto al passato. “Il segreto per una durata così lunga sta nell’accurato appaiamento tra donatore di cuore e ricevente e nelle cure attente e continue che vengono fornite nel corso dei regolari controlli dopo il trapianto”  afferma il professor Rinaldi.

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