Le foto del nubifragio a Torino e in provincia: strade allagate, alberi abbattuti e tetti scoperchiati
Danni ingenti anche all'agricoltura
Come ampiamente annunciato dalle previsioni meteo, il fortissimo nubifragio che si è abbattuto ieri pomeriggio, intorno alle 18, per circa 45 minuti ha creato caos e danni in molte zone di Torino e dei comuni della cintura da nord a sud.
Alberi abbattuti e tetti scoperchiati
A Torino città e nei comuni di Vinovo, Pancalieri numerosi alberi sono stati spezzati o sradicati dal forte vento. Quest'ultimo ha causato problemi anche alle strutture all'aperto come gazebi, strappando tegole dai tetti di molte abitazioni.
Per fortuna non ci sono state grandinate consistenti e quindi non ci sono stati danni ulteriori ai beni pubblici e privati.
Strade come fiumi
Moltissime strade a Nichelino, Trofarello, Orbassano, Moncalieri si sono trasformate in fiumi a causa dell'eccessiva cementificazione che ha cancellato nel tempo la permeabilità del suolo e per via dei tanti, troppi tombini sporchi, tappati da erbacce e rifiuti.
Un utente su Facebook:
"Oggi è caduta troppa pioggia in poco tempo. Da tempo non puliscono tombini il ché fa sempre venire tanta rabbia. Possibile che nessuno si renda conto che sono fondamentali per far defluire l'acqua?"
Agricoltura in ginocchio
I forti temporali delle ultime settimane stanno mettendo sempre più in ginocchio l'agricoltura nei campi ancora non divorati dalla cementificazione. Sia nella cintura sud di Torino ma anche nel Canavese il grano cosi come il mais sono state danneggiati, soprattutto laddove è caduta grandine grossa come noci.
Coldiretti fa sapere:
"Forti temporali con altrettanto forti grandinate hanno interessato nuovamente il Canavese e l’imbocco della valle di Susa. Danni ingenti si segnalano in Canavese dove si sono nuovamente verificati allagamenti dei campi e dove la grandine ha distrutto le piantine di mais che stavano iniziando al crescita. Ma a preoccupare sono le semine. In Canavese non si riesce a completare il ciclo di semina del mais. Ci sono terreni dove è impossibile entrare con i mezzi e le attrezzature agricole. Ora si teme che non ci sia più tempo. Ormai piove incessantemente da un mese e mezzo – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici - Il terreno è molto impregnato e ci vorrà almeno una settimana di sole per rendere i campi accessibili ai mezzi agricoli. Siamo in grande ritardo con le semine e questo ci preoccupa. La stagione agraria non è illimitata. C’è un momento per ogni fase della crescita delle piante. Le semine avrebbero dovuto essere concluse a metà maggio. Se non semina entro questi giorni le piante non riusciranno a completare il ciclo che si basa sulle temperature delle giornate estive ma soprattutto sulle ore di luce. Anche con un autunno caldo la pianta di mais non cresce e non matura le pannocchie. Allarme anche per gli sfalci di fieno. Gli allevatori hanno paura di vedere ripetere la situazione dell’estate 2022 quando non ci fu fieno per colpa della siccità: questa volta c’è un fieno ottimo ma che sta finendo il ciclo di maturazione e senza che si possa falciare ed essiccare. «Questo taglio di fieno è il migliore dell’anno, se perdiamo questo dovremo comprare fieno sul mercato aumentando i costi dell’alimentazione degli animali".