NEL CANAVESE

L'Autostrada A5 non chiude: l'annuncio della Regione Piemonte

"Abbiamo chiesto e ottenuto che sia tutelata l’utenza"

L'Autostrada A5 non chiude: l'annuncio della Regione Piemonte
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No, la tratta Scarmagno-Ivrea non chiuderà. L'ufficialità c'è da poche ore.

Questo l'annuncio del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e dell’assessore ai Trasporti Marco Gabusi:

Abbiamo chiesto a gran voce e ottenuto che il vertice di questa mattina in Prefettura si chiudesse con una soluzione e questa soluzione è arrivata. Abbiamo chiesto che non si entrasse nel merito della vicenda amministrativa tra la società concessionaria e il Ministero, che verrà approfondita nelle sedi adeguate.

L’autostrada Torino-Aosta quindi non chiude e continuerà ad essere gestita nella modalità attuale, senza ulteriori penalizzazioni per l’utenza. Abbiamo difeso le ragioni dei nostri cittadini e del nostro sistema economico che non avrebbero compreso e non potevano accettare l’interruzione di un collegamento per una vertenza burocratica. Abbiamo chiesto e ottenuto che sia tutelata l’utenza. Ringraziamo la Prefettura e la disponibilità di Ministero e di Ativa, che pur senza fare passi indietro rispetto alla vicenda complessiva, hanno compreso l’esigenza di non chiudere la tratta, con un provvedimento incomprensibile che avrebbe penalizzato cittadini e imprese.

Ativa, società concessionaria del tratto di autostrada, aveva deciso di chiudere la tratta Scarmagno-Ivrea dell'autostrada A5 Torino-Aosta. La comunicazione era arrivata nelle scorse ore da Ativa al Ministero dei Trasporti.
Come riporta Prima Canavese, la chiusura sarebbe dovuta partire da oggi, lunedì 22 gennaio 2024 dalle 14. Con un blocco che avrebbe portato alla deviazione del traffico sulla statale 26 con conseguenze facilmente immaginabili.

"La decisione di Ativa mette in crisi il territorio"

"La decisione unilaterale di ATIVA di chiudere un tratto dell’autostrada A5 Torino-Ivrea-Valle d'Aosta a partire da lunedì 22 gennaio è assolutamente ingiustificabile per quel che riguarda la gestione del traffico su tutto il territorio metropolitano"

Lo dice il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo intervenendo sulla decisione di ATIVA
Sono note ormai da tempo le tensioni nei rapporti con la società autostradale, dovute anche all’incertezza rispetto alla gestione della Tangenziale di Torino e dell’A5 per l'incertezza sulla procedure di gara indetta dal Ministero.

"La decisione di Attiva mette in difficoltà tutto il territorio dell’alto Canavese e la zona nord di Torino - aggiunge Suppo - determinando un aumento di traffico insostenibile sulle strade metropolitane del territorio. Ne risentiranno in termini di sicurezza e di sostenibilità ambientale"
La Città metropolitana di Torino auspica una rapida soluzione della contesa tra Attiva e Ministero in modo che si possa superare nel più breve tempo possibile questo stallo che penalizza il nostro territorio mette in difficoltà i cittadini e gli amministratori locali.

Viabilità in crisi, tir incastrato a Cossano

«L’episodio avvenuto la scorsa notte a Cossano, dove un tir si e’ incastrato nella piazza centrale e ha fatto seri danni, è solo l’antipasto di quanto i Comuni del nostro territorio dovranno sopportare nei prossimi mesi, qualora dovesse essere confermata la chiusura di un tratto dell’autostrada A5 Torino-Ivrea-Aosta - è il commento di Alberto Avetta, consigliere regionale del PD e vicepresidente della II commissione -  In questo caso la “tempesta perfetta” sarebbe davvero servita: chiusa la ferrovia, chiusa parzialmente l’autostrada, chiuso il traforo del Bianco (per non dire del Frejus), il Piemonte è sempre più isolato. Fin quando la Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana, ha avuto un ruolo di rilievo nella società Ativa, queste problematiche venivano gestite con attenzione e senso di responsabilità e non scaricati sui Comuni che subiscono impotenti i disagi. Il presidente Saitta prima, Fassino ed io poi, abbiamo sempre difeso il ruolo della Provincia e della Città Metropolitana in Ativa, perché sapevamo che solo un ente pubblico ha la sensibilità necessaria ad evitare di scaricare sul territorio problemi della viabilità autostradale. Affidarsi completamente ai privati è stato uno sbaglio. Ora che tutto è in mano privata, sono le nostre comunità ad essere chiamate a pagare a caro prezzo quell’errore. Senza dimenticare il caro prezzo che ricade sui cittadini, che subiscono i rincari dei pedaggi a fronte di continue criticità sull’A5, come su altre tratte autostradali piemontesi. Porterò all’attenzione della Regione Piemonte questa situazione, perché la regione non può certo assistere inerme a tutto ciò».

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