L'aurora boreale ha colorato nel weekend il cielo del Piemonte
Un fenomeno più unico che raro
Nella giornata di domenica 5 novembre 2023, il cielo del Piemonte si è colorato grazie all'aurora boreale, un fenomeno più unico che raro alle nostre latitudini, dovuto a una forte tempesta geomagnetica.
Dove sono visibili
Le aurore sono visibili quasi esclusivamente nelle regioni polari, dove è più intensa l'interazione fra il campo magnetico terrestre e lo sciame di particelle provenienti dal Sole.
Questo è accaduto perché nell'arco di due giorni il campo magnetico terrestre ha subito un forte stress, dovuto all'interazione con uno sciame di particelle (espulsione di massa coronale, Cme) avvenuto sabato 4 novembre, al quale ha fatto seguito il 5 novembre una nuova Cme più intensa della prima, osserva il fisico Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste.
"Questo ha determinato una tempesta geomagnetica forte di classe G3", su una scala che va da G1 a G5. La tempesta geomagnetica, prosegue Messerotti, "è durata per molte ore e e "l'ovale aurorale, la regione di interazione delle particelle energetiche solari con atomi e molecole dell'atmosfera terrestre, si è allargato fino a comprendere latitudini basse come 30 gradi Nord".
"L'aurora polare è una chiara manifestazione di un'importante interazione fra la nostra stella, il Sole e il nostro pianeta, la Terra, in particolare tra il vento solare e la magnetosfera terrestre", osserva l'astrofisica Gianluca masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope, che ha fotografato l'aurora del 5 novembre dalla postazione di Marciano, vicino Grosseto, il sito italiano meno inquinato dalla luce artificiale.
"A causa della complessa fenomenologia del Sole, avvengono i fenomeni di espulsione di massa coronale, quando la nostra stella emette un'enorme quantità di plasma, ossia di particelle elettricamente cariche, come protoni o elettroni, che vengono trasportati nel vento solare e raggiungono così la Terra. Quando ci sono eventi importanti - prosegue l'astrofisico - la quantità di quelle particelle cariche è notevole e quando raggiungono la Terra interagiscono con la magnetosfera innescano fenomeni che coinvolgono la parte alta dell'atmosfera, la ionosfera, ed ecco perché vengono fuori le magnifiche aurore polari". Di solito le aurore "sono appannaggio delle latitudini polari, ma quando l'attività solare che le innesca è di straordinaria intensità possono diventare visibili anche a latitudini intermedie, come quelle dell'Italia".
Lo spettacolo del cielo è stata una bella sorpresa per gli astrofili, con "segnalazioni da gran parte d'Italia, soprattutto a Nord e Nord.Est, dal Veneto a Ravenna, ma anche fino alla Puglia", dice all'Ansa Paolo Volpini, dell'Unione Astrofili Italiani.
"Gli astrofili di tutta l'Italia - ha aggiunto - hanno diffuso numerosissime segnalazioni fino alle regioni centrali e al Sud, probabilmente fino alla Puglia. Sono state favorite le zone in cui il cielo era più buio, lontane dalle luci delle città, come le Dolomiti a alcune zone costiere. E' stato un evento davvero suggestivo".
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