Dopo Wembley

La torinese Christillin in tribuna vip svela i segreti della finale

L'arrivo in ritardo del tennista Berrettini, i super-vip come Tom Cruise e David Beckham lì di fianco, la foto-ricordo col tricolore (al contrario).

La torinese Christillin in tribuna vip svela i segreti della finale
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Un pezzo di Torino in tribuna vip a Wembley per la finale vittoriosa dell'Italia: c'era Evelina Christillin, top-manager da anni inserita nel mondo del calcio nonché tifosa sfegatata della Juventus. La Christillin ha raccontato in una ben riuscita intervista sul sito formiche.net alcuni dettagli sfuggiti nel marasma della competizione prima e dei festeggiamenti poi.

Lo sguardo torinese sul match

Una specie di... sguardo torinese sulla splendida vittoria degli azzurri. Tanto per cominciare la presenza sugli spalti di fianco a lei di personaggi super-vip del jet-set mondiale. Ha visto la gara gomito a gomito con l'attore Tom Cruise, con l'ex-calciatore e modello David Beckham, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poi il piccolo segreto del (notevole) ritardo con cui è giunto allo stadio l'altro eroe di giornata, Stefano Berrettini. Il tennista italiano, reduce dalla finale di Wimbledon contro l'imbattibile Nole Djokovic, ha varcato la soglia dello stadio solo per il secondo tempo. "Meglio, ha portato fortuna - l'ironia della Christillin - perché fino lì eravamo 1-0 per loro, poi nel secondo tempo abbiam pareggiato". E ancora lo scatto-ricordo con Mattarella, lo stesso Berrettini e la ministra Valentina Vezzali che hanno detto cheese mostrando il tricolore (messo al contrario però) al fotografo.

Berrettini, Mattarella e il ministro Vezzali a Wembley

Una riflessione anche per l'incredibile assembramento dello stadio pieno in ogni ordine di posti.

Il paradosso dello stadio pieno

Ma come: qui devi metter e la mascherina al chiuso e ti stressano per i distanziamenti mentre là 60mila tifosi urlanti e sudati che si spingono e si abbracciano? Così la Christillin:

"L'Uefa non voleva lo stadio pieno. Si è diffusa un’idea distorta: noi avevamo chiesto un minimo di presenza sugli spalti, intorno al 20-25%, che infatti è stato rispettato all’Olimpico di Roma e in altri stadi. Non in Inghilterra però. Sono stati i singoli Paesi a decidere la capienza massima. Solo gli inglesi hanno scelto il liberi tutti. Ed è stato eccessivo. Io ad esempio come membro Uefa avevo l’obbligo di non lasciare l’hotel e di fare due tamponi al giorno. Se fossi uscita in strada per andare in un posto diverso dallo stadio, mi avrebbero fatto la multa. Poi invece dentro lo stadio tutti ammassati, un delirio".

L'esponente della Torino-bene era stata protagonista nelle scorse settimane su La7 da Lilli Gruber, sempre a tema Europei, quando si parlava di inginocchiarsi o meno prima delle partite. Oggi ha quindi archiviato questa bella esperienza e tornerà forse ad occuparsi dei Mondiali in Qatar (2022). Di sicuro, la sua presenza sarà sempre un bel "marchio di fabbrica" per la Città della Mole.

(nella foto di copertina, Berrettini parla con Mattarella sotto lo sguardo attento della Christillin in tribuna per la finale).

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