TORINO

La situazione idrica in Piemonte nel 2024

Il 2024 è stato un anno eccezionalmente piovoso in Piemonte

La situazione idrica in Piemonte nel 2024
Pubblicato:

L'Agenzia ha pubblicato il rapporto sulla situazione idrica in Piemonte nel 2024.

Il documento

Il documento descrive e analizza i dati pluviometrici e nivometrici, la situazione dei bacini in termini di deflussi superficiali e di bilancio idrologico, nonché i dati di soggiacenza dei principali acquiferi superficiali. Da quest’anno viene introdotta anche l’analisi dei volumi idrici disponibili nel 2024 nel bacino del Po, chiuso alla confluenza con il Ticino a Ponte Becca (PV), stoccati negli invasi artificiali, negli invasi naturali e come risorsa nevosa.

Anno eccezionalmente piovoso

Il 2024 è stato un anno eccezionalmente piovoso in Piemonte, il più ricco di precipitazioni degli ultimi 50 anni, paragonabile solo ad annate storiche come il 1977 o il 1960 e, più recentemente, come il 2002 o il 2014. Il surplus complessivo si è attestato su +42 rispetto ad un anno medio, grazie soprattutto ai contributi dei mesi di febbraio, marzo, maggio ed ottobre (tutti tra i primi 5 più piovosi della serie storica mensile. In particolare, a marzo 2024 sono caduti 280 mm medi, ovvero quasi 5 volte il valore “climatico”, che lo fanno diventare il marzo più piovoso degli ultimi 70 anni. Le precipitazioni osservate nel corso dell’anno, sulla parte del bacino del fiume Po chiuso a valle della confluenza con il Ticino, sono state pari a circa 1508 mm. Le precipitazioni non sono risultate abbastanza uniformemente distribuite sulla regione, anche se nei bacini montani occidentali e in quelli meridioni di Bormida e Orba, il surplus è stato di oltre il 50%.

Gli apporti nevosi

In riferimento agli apporti nevosi, dell’inverno 2023-2024 e l’inizio della stagione invernale 2024-2025, nella prima parte dell’inverno, la stagione 2023-2024 è continuata sulla linea di quelle precedenti con precipitazioni nevose scarse e limitate alle zone più in quota e conseguenti spessori di neve al suolo inferiori alla media se non molto prossimi ai livelli minimi. Tuttavia, in seguito alle abbondanti precipitazioni nevose occorse per buona parte della primavera 2024, i valori si sono riportati in media sui settori occidentali e meridionali, mentre sui settori settentrionali hanno anche superato notevolmente i valori storici di riferimento. Queste condizioni hanno favorito spessori considerevoli al suolo soprattutto nelle stazioni più in quota (>2000-2500m) in particolare dei settori settentrionali che ha determinato una completa fusione del manto nevoso tardiva rispetto agli ultimi anni, particolarmente carenti di precipitazioni.

In termini di siccità meteorologica, l’anno 2024 non ha sostanzialmente mai sofferto di condizioni di scarsità d’acqua. Se si esclude il mese di gennaio dove qualche bacino meridionale ha mostrato segni di siccità moderata sul medio (6 mesi) e lungo (12 mesi) periodo, le precipitazioni abbondanti di fine inverno e inizio primavera hanno portato la situazione complessiva a livello di piovosità severa o estrema su tutta la regione e per tutte le scale temporali su cui vengono calcolati i principali indicatori della siccità (SPI e SPEI).

Solo a fine estate sulla scala breve (3 mesi) la situazione complessiva della regione è scesa fin nella fascia della normalità ma le piogge di ottobre hanno nuovamente incrementato il surplus d’acqua a disposizione sul territorio piemontese.

Nel complesso, quindi, si è trattato di una annata da record per le piogge, dove il fenomeno della siccità è stato assente in tutte le sue forme.

A differenza degli ultimi due anni, per quanto concerne i deflussi, nel 2024 la portata media annua di quasi tutti i corsi d’acqua è risultata superiore ai valori storici di riferimento, conseguentemente alle abbondanti precipitazioni registrate. Alla chiusura del bacino del Po piemontese, sezione di Isola S. Antonio (AL), la portata media annua è risultata più alta del 59% del valore medio storico. Gli afflussi e deflussi superiori alla media storica hanno comportato valori del coefficiente di deflusso superiori alla media storica. È importante far notare che, per l’asta del Po, il coefficiente di deflusso è risultato sostanzialmente in media con lo storico e praticamente costante per le varie sezioni, (mediamente 0,5) a dimostrazione di un incremento dei deflussi direttamente proporzionale al notevole afflusso pluviometrico registrato.

In questo contesto, i volumi idrici disponibili (SWE, invasi artificiali, Lago Maggiore) nel 2024 sono stati quasi in ogni mese dell’anno superiori rispetto alla disponibilità media sul periodo storico assunto. In particolare, a marzo, grazie alle abbondanti nevicate il computo totale è stato più del doppio rispetto alla norma di quel periodo. Solo nei mesi di gennaio, luglio, novembre e dicembre i computi complessivi sono stati lievemente al disotto della norma e quasi in ogni caso per uno SWE inferiore al solito.

Per quanto riguarda le acque sotterranee, il livello della falda superficiale nel 2024 manifesta rispetto al periodo 2020-2023 un andamento tendente all’innalzamento abbastanza ubiquitario, segno di un netto miglioramento per quanto riguarda gli aspetti quantitativi della risorsa idrica, confermato anche dal confronto con i valori di riferimento della serie di riferimento 2005-2021, che mostra come i valori di soggiacenza siano rientrati in molte aree del Piemonte nell’intervallo di variabilità storico.

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali