La settimana del cervello dedicata ai 30 della Fondazione Cavalieri Ottolenghi dell'Università di Torino
La Settimana del cervello – che si celebra in tutto il mondo dal 10 al 16 marzo 2025– è l’occasione per ricordare il trentennale della Fondazione e la Signora Cavalieri Ottolenghi

La Fondazione Cavalieri Ottolenghi nasce nel 1995 grazie al lascito all’Università di Torino di Annetta Cavalieri Ottolenghi, gentildonna torinese che – colpita dalla sofferenza provocata dalle malattie mentali, di cui aveva esempi in famiglia – decide alla sua morte (5 maggio 1958) di destinare tutti i suoi averi allo studio delle cause e alla terapia delle patologie che colpiscono il cervello.
La sede e i laboratori di ricerca della Fondazione si trasferiscono nel 2010 nel nuovo Istituto, costruito nel comprensorio dell’Ospedale San Luigi Gonzaga, a Orbassano. Nasce così il NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, centro di eccellenza dell’Università di Torino, dove un team di 90 ricercatrici e ricercatori studia con approcci multidisciplinari come si ammala il cervello e come curarlo.
La Settimana del cervello – che si celebra in tutto il mondo dal 10 al 16 marzo 2025– è l’occasione per ricordare il trentennale della Fondazione e la Signora Cavalieri Ottolenghi, la ‘mecenate’ che ne ha posto le basi, trasformando un dolore personale in fiducia nel progresso della scienza e della ricerca per la cura delle patologie neuropsichiatriche.

Brain Health
Una sfida cruciale quella della salute del cervello: in oltre il 10% delle famiglie italiane una persona soffre di malattie neuro psichiatriche, con un costo totale stimato di circa 87 miliardi di euro all'anno. Sono dedicati proprio a questo tema i due appuntamenti della Settimana del cervello in programma l’11 e il 12 marzo al Circolo dei lettori di Torino (via Bogino 9- Sala Gioco, alle 18:00).
Martedì 11 marzo la Fondazione Cavalieri Ottolenghi ospita il prof. Alessandro Padovani, presidente della Società Italiana di Neurologia (Sin) e direttore della Clinica di Neurologia dell’Università di Brescia.
Nella conferenza dal titolo Brain Health: un'alleanza tra clinici e ricercatori per la salute del cervello il prof. Padovani spiegherà l’urgenza di coniugare gli sforzi per una risposta coordinata a livello nazionale, europeo e globale per promuovere la ricerca e l'innovazione nel campo: una alleanza tra clinici, farmacologi, neurobiologi per prevenire e curare le malattie del cervello, all’interno del concetto di One health, una salute unica e olistica che coinvolga l’uomo, gli animali e l’ambiente in cui vivono. Perché non c'è un cervello in salute in un corpo malato e viceversa.

Dialogo tra cinema e neuroscienze
Il secondo appuntamento della Settimana del cervello - mercoledì 12 marzo (sempre alle 18:00 al Circolo dei lettori) - è dedicato al Dialogo tra cinema e neuroscienze.
Andrea Giaime Alonge, docente di Storia del cinema e Sceneggiatura cinematografica dell’Università di Torino e Alessandro Vercelli, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e del NICO - Università di Torino, parleranno di due mondi intrecciati indissolubilmente.
Da un lato le neuroscienze indagano i sottili meccanismi mentali che quest’arte evoca e sfrutta, d’altro canto il cinema racconta la malattia mentale e la sua cura in moltissimi modi, aiutando a combattere lo stigma, stimolandoci a immedesimarci nel malato neuropsichiatrico e nei suoi caregiver. Ci sono film poi, come Risvegli, che raccontano di scienziati di nobili sentimenti, con i quali lo spettatore è chiamato a identificarsi. Ma allo stesso tempo c'è una lunga tradizione - che parte da un classico del cinema muto, Il gabinetto del dr. Caligari (1920), e arriva sino a Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975) - che invece presenta medici e scienziati sotto una luce piuttosto sinistra. Lo scienziato, e in particolare lo scienziato della mente, può essere un eroe, ma anche un pericolo per la società e la libertà dell'individuo.
L'ingresso è libero fino a esaurimento posti, per informazioni: nico.ottolenghi.unito.it