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La ruota panoramica di Torino è un continuo tira e molla, difficile averla a breve

Il suo allestimento è bloccato in attesa di un documento che analizzi la situazione dell'area in caso di esondazione del fiume

La ruota panoramica di Torino è un continuo tira e molla, difficile averla a breve
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Avrebbe dovuto essere una delle attrazioni della città in tempo di Atp Finals, forse non la vedremo neanche per Natale. Che sta succedendo con la ruota panoramica di Torino?

Dovevamo averla per le Atp

Il Comune aveva affidato l’incarico di allestire, montare e rendere operativa l’attrazione alla società The Wheel di Riccione, la ruota doveva sorgere ai Giardini Ginzburg, dietro piazza Vittorio Veneto, queste le sue caratteristiche: 50 metri di altezza, 28 cabine panoramiche in grado di ospitare fino a 166 persone. 12 euro la tariffa a persona con riduzioni per famiglie, minori, gruppi e scolaresche. Dal Lungo Po quindi la ruota doveva sorgere proprio al di sotto del Monte dei Cappuccini.

Le critiche in merito

Ma da subito l'opera ha sollevato dubbi e criticità. A non essere contenti di queso allestimento e ad aver proposto zone meno centrali è stato il Coordinamento Tutela e Progettazione del verde (ente promosso da alcune associazioni come Pro Natura Torino, Italia Nostra Sez. di Torino, Circolo Ecopolis di Legambiente e Salviamo il Paesaggio - Torino, unitamente a diversi Comitati spontanei di cittadini attivi sul territorio) che aveva già comunicato alla Giunta di essere contrario al progetto che prevede, come è facile immaginare, il taglio di alcuni alberi presenti nel giardino.

Qualche dubbio ce l'avevano anche i residenti del centro trovando la ruota un po' troppo impattante sul paesaggio (infatti l'area prescelta è comunque sottoposta a vincoli paesaggistici).

Non ultimo: l'allestimento avrebbe regalato, sì, una vista mozzafiato della città, ma esattamente la stessa che si può vedere (gratuitamente) sul Monte dei Cappuccini.

L'ennesima doccia fredda

Il paesaggio però ad oggi è rimasto intatto e questo perché tra le varie autorizzazioni previste, oltre a quelle degli Enti locali e della Sovrintendenza, serve anche quella dell'Agenzia interregionale per il fiume Po, che però deve prima riceve una valutazione idraulica: in sostanza, serve un documento che analizzi la situazione dell'area in caso di esondazione del fiume.

Un nuovo rallentamento che potrebbe far desistere gli organizzatori.

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