Recupero edilizio

La proposta sorprendente: un secondo museo egizio al posto dell’ex Manifattura Tabacchi

Un'idea che arriva dalla responsabile dell'Agenzia del demanio, Alessandra Dal Verme

La proposta sorprendente: un secondo museo egizio al posto dell’ex Manifattura Tabacchi
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Una proposta innovativa potrebbe presto cambiare il volto di un'importante area dismessa della città.

La proposta sorprendente: un secondo museo egizio al posto dell’ex Manifattura Tabacchi

Il progetto prevede la creazione di un nuovo polo museale dedicato all'antica civiltà egizia proprio sulle sponde del fiume Po, negli spazi dell'ex stabilimento industriale della Manifattura Tabacchi ormai in disuso da anni.

L'idea, per certi versi sorprendente, arriva dalla responsabile dell'Agenzia del demanio, Alessandra Dal Verme, che immagina una completa trasformazione dell'area compresa tra l'ex complesso produttivo e l'edificio adiacente, un tempo sede di importanti attività manifatturiere.

La città necessita da tempo di un piano strutturato per valorizzare le numerose aree in stato di abbandono. Una recente indagine ha evidenziato come alcuni spazi strategici richiedano iniziative economicamente sostenibili e capaci di attrarre investitori.

Per questo motivo è stato siglato un accordo tra l'ente statale che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico e l'amministrazione cittadina, con l'obiettivo di creare le condizioni favorevoli per future collaborazioni. Lo scopo è ridurre gli ostacoli per potenziali investitori, facilitando così la rinascita di intere sezioni urbane attualmente inutilizzate.

L'ex complesso industriale di periferia nord potrebbe così trasformarsi in un laboratorio culturale e turistico, dove la millenaria storia egizia va ad incontrare il Po. I visitatori non sarebbero più limitati all'osservazione tradizionale di reperti all'interno delle 'solite' sale museali, ma vivrebbero un'esperienza coinvolgente, arricchita da spazi di ristorazione, zone ricreative e servizi pensati specialmente per il pubblico più giovane.

Le ipotesi di riqualificazione dell'area prevedono lo sviluppo di estesi spazi verdi, così che le zone prospicienti il principale fiume cittadino diventino un punto di riferimento per chi cerca svago e arricchimento culturale.

Nascerebbe così un “collegamento simbolico” tra il Nilo e il Po, capace di evocare le origini della civiltà egizia,  e soprattutto attraendo nuovi capitali e visitatori nell'area del parco della Confluenza.

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