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La metro di Torino non funziona: le scuse di GTT e il piano di sostituzione di 50 scale mobili esterne (entro 5- 10 anni)

L'Ad aggiunge anche che non si dimetterà

La metro di Torino non funziona: le scuse di GTT e il piano di sostituzione di 50 scale mobili esterne (entro 5- 10 anni)
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All'indomani dell'ultimo disagio vissuto dai pendolari di Torino (la metro bloccata in orario di punta) già provati dall'aver constatato in prima persona che la metro era ben lontana dal funzionare dopo la lunga pausa estiva (le scale mobili risultavano in buona parte bloccate) arriva una buona notizia: c'è un piano, anche se ancora da definire con il Comune di Torino e Infra.To, per sostituirle.

Dopo 17 anni le scale mobili andranno in pensione

Dopo 17 anni, infatti, gli impianti hanno ormai un'età "pensionabile", molti di questi poi sono all'esterno dove piogge e grandini obbligano a manutenzioni che in pratica costano di più rispetto alla sostituzione (per cambiarle tutte si parla di circa 250mila euro).

Le scuse dell'Ad di GTT

Consapevole dei non pochi disagi vissuti sulla pelle dei torinesi negli ultimi mesi, l'amministratore delegato di Gtt Serena Lancione prende parola e chiede scusa, rimarcando che non è sua intenzione dimettersi, e annunciando la decisione di cambiare le scale mobili.

“Desidero esprimere le mie scuse alla cittadinanza per i disagi occorsi a settembre. È il momento in cui un ad deve rendere conto a un socio (la Città, che controlla integralmente Gtt, ndr) e ai cittadini di cosa sta accadendo e di cosa faremo per migliorare la situazione”.

Serena Lancione

A poco serve, per placare gli animi, la dimostrazione degli ultimi bilanci in attivo. Gli argomenti per puntare il dito sono davvero troppi: a partire, certo, dalle scale mobili tema sul quale torna Pierlucio Firrao di Torino Bellissima ricordando:

“L’anno scorso alla riapertura di settembre 18 scale mobili erano ferme, quest’anno erano 32”.

Ma c’è anche il costante aumento di prezzo del biglietto arrivati a 2 euro, una spesa che grava sulle famiglie, le stesse che poi al mattino vivono disagi enormi per andare a scuola e in ufficio:

“Il risanamento l’hanno pagato i cittadini”, sottolinea Andrea Russi (5 Stelle).

 

 

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