TORINO

La Città Metropolitana non consentirà lo stralcio parziale delle cartelle esattoriali relative a debiti residui fino a 1.000 euro

L’annullamento della cartella avverrà a fronte del pagamento del residuo importo dovuto, il quale può essere anche diluito in un massimo di 18 rate

La Città Metropolitana non consentirà lo stralcio parziale delle cartelle esattoriali relative a debiti residui fino a 1.000 euro
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La Città metropolitana di Torino non consentirà lo stralcio parziale delle cartelle esattoriali relative a debiti residui fino a 1.000 euro risalenti al periodo tra il 2000 e il 2015. Lo ha deciso il Consiglio metropolitano, approvando una delibera con cui l’Ente di area vasta esprime il suo diniego all’annullamento automatico di alcune tipologie di cartelle. La Consigliera delegata al Bilancio, Caterina Greco ha spiegato al Consiglio che le cartelle esattoriali teoricamente annullabili sono relative ad un ammontare di poco superiore ai 90.000 euro e che, tra l’altro, le sanzioni ambientali e quelle per violazioni al Codice della Strada non sono annullabili.

L'applicazione dello stralcio parziale

L’applicazione dello stralcio parziale introdurrebbe una disparità di trattamento tra i debiti fiscali che la Città metropolitana ha affidato per la riscossione coattiva e quelli affidati da Enti terzi a concessionari privati o per i quali sono in corso procedure coattive. Si verrebbe a creare una situazione di mancato incasso di somme legate a sanzioni e interessi senza neppure garantire che il contribuente moroso corrisponda le somme residue a titolo di capitale e per le spese esecutive e di notifica. L’adozione da parte della Città metropolitana di Torino della Delibera di diniego allo stralcio parziale consente comunque al contribuente debitore vedersi ridotti gli importi da pagare, attraverso l’adesione alla definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

L’annullamento della cartella avverrà a fronte del pagamento del residuo importo dovuto, il quale può essere anche diluito in un massimo di 18 rate, con due rate da corrispondere nel 2023 e quattro ogni anno a partire dal 2024.

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