TORINO SUD

La chirurgia del San Luigi spicca il volo: inaugurata una nuova Recovery Room

Il gruppo di professionisti fa riferimento a diverse figure sanitarie, fra cui Gabriele Agati, ortopedico, Responsabile della Struttura semplice dipartimentale Sale operatorie

La chirurgia del San Luigi spicca il volo: inaugurata una nuova Recovery Room
Pubblicato:

La sala operatoria come una pista di decollo: è l’approccio che ha permesso all’attività chirurgica del San Luigi Gonzaga di aumentare il numero degli interventi e la sicurezza del percorso del paziente e di diminuire i tempi di attesa per le operazioni chirurgiche.

A partire dal 1° marzo è entrata in funzione la nuova Recovery Room, chiamata anche Sala del risveglio, che con otto posti letto, dedicati ai pazienti in entrata e in uscita dalla sala operatoria, rende più efficiente il percorso chirurgico e consentirà, a regime dal 1° maggio, di passare da 24 pazienti al giorno in sala operatoria a 28/30, con un aumento dell’attività chirurgica fino al 20%. Anche grazie all’attivazione di due nuove sale operatorie. Aumenta in particolare la capacità di risposta sanitaria per i pazienti più complessi, che hanno bisogno di uno stretto monitoraggio prima e dopo l’intervento chirurgico, a partire dagli oncologici e tutte le persone che presentano un rischio anestesiologico medio alto, valutato dall’anestesista al momento della visita pre operatoria, sulla base della complessità clinica del singolo caso.

Il costo dell'attivazione

Il costo dell’attivazione della nuova Recovery Room è stato di circa un milione di euro, importo finanziato dalla Regione Piemonte con fondi FSC, Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, e che comprende lavori, fornitura arredi e attrezzature, e spese tecniche.

“Così come in areonautica il decollo e l’atterraggio sono momenti particolarmente delicati del volo - spiega Davide Minniti, Direttore Generale del San Luigi - l’induzione dell’anestesia in un paziente e il suo risveglio richiedono la massima attenzione dei professionisti della sala operatoria. Queste fasi quindi richiedono uno spazio fisico e personale sanitario dedicato. La Recovery Room, che nasce da un’esigenza clinica, incide direttamente sugli indicatori di performance perché snellisce i processi, consentendo di dedicare la sala esclusivamente all’attività chirurgica”.

Si tratta di una sala di terapia subintensiva post chirurgica, che lavora h12, cioè sui ritmi delle sale operatorie, in cui i pazienti chirurgici sono sottoposti ad attività di monitoraggio pre e post intervento. È lo snodo operativo, pista di atterraggio e decollo, della sala operatoria. Per ogni turno sono presenti in Recovery Room un anestesista e due infermieri, in più rispetto al personale della sala, espressamente dedicati alla preparazione del paziente per l’intervento e poi all’uscita dalla sala prima del ritorno in reparto. Dalla Recovery Room passano tutti i pazienti diretti in sala e il 75% circa dei pazienti in uscita.

Le attività pre operatorie (il Check In del volo) comprendono la preparazione del paziente all’intervento, il monitoraggio dei parametri vitali e della profondità dell’anestesia e l’esecuzione dell’eventuale anestesia locale, mentre l’anestesia totale continua ad avvenire direttamente in sala. Le attività post operatorie riguardano invece il controllo della stabilità dei parametri vitali, dell’andamento dei livelli di dolore, il monitoraggio di eventuali effetti collaterali dell’anestesia.

“Lo svolgimento di  tutte queste attività in una nuova area dedicata - spiega Salvatore Di Gioia, Direttore sanitario del San Luigi - libera la sala operatoria, che può quindi aumentare il ritmo degli ingressi e il numero giornaliero di interventi, riducendo le liste di attesa chirurgiche, e alleggerisce anche i reparti di cura, dove i pazienti rientrano già stabilizzati”.

Nella Recovery Room del San Luigi lavorano a rotazione 30 anestesisti, 25 infermieri fra nurse di anestesia e strumentisti, 12 oss.

Il gruppo di professionisti

Il gruppo di professionisti fa riferimento a diverse figure sanitarie, fra cui Gabriele Agati, ortopedico, Responsabile della Struttura semplice dipartimentale Sale operatorie; Lorenzo Odetto, anestesista, Responsabile della Struttura semplice dipartimentale Lean e percorso chirurgico; Rachele Gatti, Responsabile infermieristico Dipsa del Dipartimento Chirurgico, Elisa Marchisio e Rosanna Manna, coordinatrici infermieristiche di sala operatoria.

FOTO DI OTTAVIO CURRA'

IMG_20250429_110137
Foto 1 di 9
IMG_20250429_110332
Foto 2 di 9
IMG_20250429_110417
Foto 3 di 9
IMG_20250429_111201
Foto 4 di 9
IMG_20250429_111800
Foto 5 di 9
IMG_20250429_112153
Foto 6 di 9
IMG_20250429_112909
Foto 7 di 9
IMG_20250429_112941
Foto 8 di 9
IMG_20250429_114237
Foto 9 di 9
Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali