Torino

Key box addio, ma i locatari protestano: "Disagi per noi, ma anche per i nostri ospiti"

Anche sotto la Mole la soluzione era parsa smart ed efficace, eppure a breve sparirà la possibilità di gestire da remoto il check-in

Key box addio, ma i locatari protestano: "Disagi per noi, ma anche per i nostri ospiti"
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A Torino, ormai meta gettonatissima anche grazie ai numerosi eventi che ospita, le key box sono spuntate come funghi in po' ovunque.

Si tratta di scatolette al cui interno si trovano le chiavi di appartamenti in affitto. Per prenderle, l'ospite deve aver ricevuto dal locatore un codice numerico tramite mail o messaggio.

Il metodo, che permette quindi di gestire il check-in completamente da remoto, viene utilizzato da chi affitta case online. Ma i vantaggi sono per tutti perché non si è vincolati dall'orario.

Peccato che dopo l'ultima circolare del Ministero dell'Interno questa soluzione stia per scomparire.

E' una questione di sicurezza

Il Viminale ha infatti ribadito l'obbligo di identificazione de visu degli ospiti anche per gli affitti brevi. Il motivo? Questioni di sicurezza. Una precisazione che rischia di mettere al bando tutte le forme di smart check-in, che permettono di gestire da remoto l'ingresso degli ospiti in case e appartamenti.

Ma ai locatari questa notizia non è piaciuta

Abbiamo detto che le key box sono cassette portachiavi utilizzate dai privati che affittano ai turisti online. Vengono appese con il lucchetto a tubi e grate. L'ospite riceve il codice per aprirle, prendere le chiavi ed entrare in casa senza mai incontrare il locatore. Comparse abbastanza recentemente, anche a Torino, non piacciono a chi teme deturpino strade e palazzi.

Ma è questione di tempo e presto spariranno portandosi via anche una serie di vantaggi sia per i locatari, sia per i turisti.

Ne abbiamo parlato con Elisa Dina, Super host su Airbnb (famosa piattaforma online che propone soluzioni abitative per affitti brevi), qui Elisa propone un alloggio in zona San Salvario, vicino alla stazione di Porta Nuova, una zona gettonatissima per i turisti, anche (e soprattutto in certi mesi dell'anno) stranieri che da tutto il mondo vengono sotto la Mole non solo per le Atp Finals, ma anche per festival di musica come il Kappa Futur Festival.

In merito alla decisione di far sparire le box, Elisa ci ha raccontato:

"La trovavo una soluzione molto comoda sia per me, sia per i miei ospiti. La key box ci svincolava dall'orario permettendoci di non essere per forza presenti fisicamente al momento del check-in. Per quanto riguarda la sicurezza, non posso mai avere la certezza matematica che dopo aver incontrato di persona gli ospiti, poi questi siano quelli che effettivamente entrano in casa.

In più è una perdita di tempo, spesso mi tocca aspettare anche due o tre ore per un check-in per svariati motivi, banalmente un aereo in ritardo. Inoltre, non sempre mi trovo nelle possibilità di essere presente, dovrò quindi cercare qualcuno in futuro che mi possa sostituire.

Personalmente la trovo solo una delle misure che in questo periodo stanno rendendo la vita di noi locatari un po' più complicata."

A fare il punto è Valerio Nicastro, presidente Host Italia, associazione dei gestori di affitti brevi. L'impossibilità di utilizzare la key box porterà ad un aggravio di costi, in più dal 1° gennaio sono previsti nuovi oneri: quello di esporre il CIN (il nuovo Codice Identificativo Nazionale che si aggiunge a quello regionale), e di dotarsi per ogni appartamento di estintore e rilevatore di monossido di carbonio.

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