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Inquinamento ambientale: a giugno il processo a carico di Chiara Appendino, Piero Fassino e Sergio Chiamparino

Un secondo filone, che si riferisce al periodo successivo, vede indagati l’attuale presidente della Regione Alberto Cirio e il suo assessore Matteo Marnati

Inquinamento ambientale: a giugno il processo a carico di Chiara Appendino, Piero Fassino e Sergio Chiamparino
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Mai come in questi giorni si è parlato di smog a Torino e non solo. Il tema tornerà anche nelle aule del Palazzo di Giustizia con un processo ordinato dalla procura a carico di alcuni ex amministratori locali e regionali accusati di non aver preso contromisure adeguate nel corso degli anni.

Gli imputati

Fra gli imputati,  l'ex governatore Sergio Chiamparino e gli ex sindaci Piero Fassino e Chiara Appendino, per i quali i pubblici ministeri Vincenzo Pacileo e Gianfranco Colace hanno disposto la citazione diretta a giudizio. Il reato contestato è l'inquinamento ambientale.

Un secondo filone, che si riferisce al periodo successivo, vede indagati l’attuale presidente della Regione Alberto Cirio e il suo assessore Matteo Marnati.

La situazione nell'ultimo mese

Negli ultimi 30 giorni, le centraline di rilevamento degli inquinanti hanno già segnalato valori oltre i limiti consentiti dalla legge per ben 15 volte solo a Torino.

Ecco quindi riassunti i limiti di legge italiani (in accoglimento della Direttiva Europea) su PM10 e PM2.5:

  • PM10 40 µg/mc (valore massimo per la media annuale) 50 µg/mc (valore massimo per la media giornaliera);
  • PM2.5 25 µg/mc (valore massimo per la media annuale).

Aumento delle malattie

Con l'alta concentrazione di inquinanti nell'aria continuano ad aumentare i casi di asma, tracheiti, bronchiti e polmoniti che colpiscono soprattutto anziani e adolescenti in che poi ha ripercussioni anche sulle ospedalizzazioni.

Montagne aride

L'assenza di precipitazioni significative e distribuite nel corso della stagione fredda sta mettendo a dura prova le riserve idriche nella nostra regione ma anche nel resto del nord Italia. Il mese scorso è stato, secondo i dati di Arpa, il quinto più caldo dal 1958, con 1,7 gradi in più.

Una situazione lontana dalla normalità come ricorda il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici:

A fine febbraio dovremmo avere una riserva consistente su tutte le aree montane con una copertura nevosa media di circa di 40 cm su tutti i bacini montani a quote oltre i 1200 metri. Invece abbiamo mezze valli completamente spoglie e una presenza di neve limitata a pochi cm solo a quote elevate e nei soli versanti all’ombra.

 

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