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Infermieri e i professionisti della sanità scendono in piazza

Dalle 10 alla 13 Flash Mob di protesta davanti alla Prefettura.

Infermieri e i professionisti della sanità scendono in piazza
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Venerdì 1 aprile, tutti gli infermieri e i professionisti della sanità piemontesi scendono in piazza per i propri diritti e per il riconoscimento del valore di una professione sempre e costantemente ignorata. Dalle 10 alla 13 Flash Mob di protesta davanti alla Prefettura a Torino.

Infermieri e i professionisti della sanità scendono in piazza

"Area contrattuale autonoma; maggiori risorse per le indennità specifiche degli infermieri e per tutti i professionisti della sanità; reale contrasto al fenomeno della violenza ai danni degli operatori sanitari; assunzioni a tempo indeterminato per rendere adeguate le dotazioni degli organici in sanità e la stabilizzazione del personale precario; rimozione del vincolo di esclusività".

Si tratta dei punti principali punti delle rivendicazioni che il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, intende ancora una volta portare alla luce e al centro della discussione con un grande evento di protesta per i troppi mesi nei quali alle parole non sono mai state seguite da fatti.

Gli infermieri e i professionisti della sanità sono stufi di essere considerati “eroi”, primo baluardo quando in gioco ci sono vite umane ed emergenze sanitarie catastrofiche, e poi quando si tratta di riconoscere loro semplicemente ciò che gli spetta, creando organici che possano dare seguito alle sacrosante richieste di cura dei pazienti, riconoscendo le adeguate retribuzioni a tutti coloro che operano in sanità, creando le condizioni per una reale valorizzazione delle professioni sanitarie e infermieristiche, essi sono sempre e costantemente ignorati.

Il Flash Mob

Per questo venerdì 1 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, tutti gli infermieri e i professionisti della sanità piemontesi si troveranno in piazza Castello, a Torino, davanti alla Prefettura, per un Flash Mob di protesta.

A poco tempo di distanza dalle numerose manifestazioni che si sono svolte sul territorio nazionale, a tutela dei diritti degli infermieri e delle loro giuste rivendicazioni, anche in Piemonte saranno così sottolineate le necessità irrimandabili di infermieri e professionisti della sanità.

Il fine è quello di sensibilizzare il Governo, ma anche la Regione, per dare idonee soluzioni al ventaglio di problematiche ed alle correlate richieste dei professionisti dell’area infermieristica e degli altri operatori sanitari dipendenti dalle Aziende Sanitarie

Il segretario regionale Nursing Up Piemonte

Spiega il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri: “Siamo profondamente amareggiati per l’assenza di concretezza dopo le tante promesse e le tante parole spese in questi mesi e anni così difficili per tutti. Da parte del Ministro della Salute è arrivato solo un timido segnale di valorizzazione della nostra professione attraverso il riconoscimento di una indennità professionale nemmeno sostenuta da adeguati finanziamenti. Sul fronte della struttura del rapporto di lavoro, gli infermieri sono ancora soggetti ad un anacronistico e paradossale obbligo di esclusività, che non consente loro di svolgere attività libero professionale, come invece fanno gli altri professionisti dipendenti della Pubblica Amministrazione.

La stessa situazione si riflette sulle regioni e in particolare la nostra, dove non sono stati sufficienti, o si sono già esauriti, gli interventi di natura temporanea, per lo più legati esclusivamente al periodo delle ondate di emergenza pandemica, che hanno tamponato una situazione critica, sempre però con grandi affanni, ma non hanno mai affrontato in modo strutturale e concerto la valorizzazione delle professioni sanitarie e infermieristiche e la ormai drammatica carenza degli organici.

Noi chiediamo al gentile signor Prefetto, e al gentile Presidente della Regione, ognuno per quanto di sua competenza, di agire, sia presso il Governo, sia nella nostra realtà locale, affinché vengano messe in cantiere azioni risolutive e definitive rispetto alle nostre richieste.

Al Presidente della Regione chiediamo, inoltre, di accordarci un appuntamento, per un confronto franco e proficuo su talune problematiche peculiari del contesto di riferimento. Il nostro intento è di evitare l’acuirsi della lotta sindacale, una lotta che, beninteso, noi siamo determinati a portare avanti con tutti gli strumenti che sono a nostra disposizione”.

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