TORINO SUD

Inceneritore del Gerbido: nel 14°rapporto cresce il rischio di parti prematuri nei comuni vicini all'impianto

Per mancanza di un registro piemontese, non è stato possibile effettuare analisi relative alle malformazioni alla nascita e nel primo anno di vita.

Inceneritore del Gerbido: nel 14°rapporto cresce il rischio di parti prematuri nei comuni vicini all'impianto
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Nell'era in cui i temi ambientali diventano sempre più importanti a causa dell'emergenza climatica e dell'inquinamento che soffoca le città, si torna a discutere di nuovi inceneritori anziché di impianti volti allo sviluppo dell'economia circolare. Qualche giorno fa è uscito il nuovo rapporto sugli effetti dell'impianto in località Gerbido tra i comuni di Beinasco, Torino e Grugliasco.

14° rapporto

Nel 14° rapporto di analisi sugli effetti della presenza dell'inceneritore nell'area di influenza dei comuni prossimi all'impianto, c'è un nuovo dato che emerge: il rischio di parti prematuri, nati prima della 37esima settimana di gestazione.

Dati non allarmanti

L'indagine, chetiene conto del periodo tra il 2014 e il 2019 e della popolazione residente in zona con un'età superiore ai 35 anni, non presenta dati allarmanti anche se, ebbene precisarlo, l'impianto non è mai stato "digerito" dai cittadini più attenti alla salute e all'ambiente.  

Nel corso degli studi sono stati analizzati i casi di aborto spontaneo e diversi esiti della gravidanza. Per mancanza di un registro piemontese, non è stato possibile effettuare analisi approfondite relative alle malformazioni alla nascita nel primo anno di vita dei nuovi bambini.

Il rapporto, come detto, non presenta dati allarmanti in quanto non evidenziano effetti rilevanti a medio e a lungo termine, sia dal punto di vista del ricovero ospedaliero e né per gli esiti avversi della gravidanza presi in considerazione, con l’eccezione di una tendenza all’incremento di rischio di nascere pretermine nell’area più vicina all'impianto di incenerimento della spazzatura.

Al di là dei dati, rimane comunque la preoccupazione da parte di molti cittadini, comitati che, sin dalla costruzione del termovalorizzatore, continuano a chiedere seri monitoraggi per tutelare la salute pubblica e la salubrità dell'ambiente. 

 

 

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