Nel raggio di 50 metri

Incendio Beinasco, resta chiusa l’area adiacente alla Demap

Non è ancora possibile riaprire ai residenti e alle attività lavorative l'area.

Incendio Beinasco, resta chiusa l’area adiacente alla Demap
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Incendio Beinasco, resta chiusa l’area adiacente allo stabilimento Demap, nel raggio di 50 metri.

Incendio Beinasco, resta ancora chiusa l’area adiacente al Demap

Non è ancora possibile riaprire ai residenti e alle attività lavorative l'area, nel raggio di 50 metri, attorno allo stabilimento Demap, l’azienda di Beinasco andata a fuoco lo scorso 12 dicembre. Questa precauzione è tuttora necessaria, malgrado siano in miglioramento i dati degli inquinanti raccolti da Arpa e Asl, nell'area circostante.

I rischi sanitari

Sulla vicenda, i consiglieri Diego Sarno (Pd) e Marco Grimaldi (Luv) hanno interrogato, nell’ambito dei question time, l’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati per sapere quali siano state le attività di valutazione e gestione dei rischi sanitari connessi all’incendio e come si intenda rivisitare il sistema degli impianti per la gestione dei rifiuti.

“La situazione di emergenza, apparsa fin dalle prime fasi importante dal punto di vista ambientale, ha visto l’impiego di una quindicina di tecnici Arpa sul posto e in laboratorio – rassicura l’assessore Marnati - Le condizioni ambientali atmosferiche sono al momento allineate ad altre aree della città di Torino non interessate dagli effetti dell’incendio.

Per quel che riguarda la sicurezza degli impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti, ricordo che, come da normativa nazionale, tutti i gestori hanno l’obbligo di predisporre un piano di emergenza interna e di fornire ai Prefetti i dati necessari per la predisposizione di un piano emergenza esterno. Infine- conclude l’assessore - rispetto alla richiesta di rivisitazione degli impianti, anticipo che l’impiantistica regionale sarà oggetto di aggiornamento dell’attuale piano di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione”.

“È importante che i tecnici di Arpa siano intervenuti subito per monitorare l’impatto del fenomeno sulla qualità dell’aria e che continuino a farlo – sottolinea il consigliere Sarno - come fondamentale è che per legge il gestore di impianto avesse previsto un piano interno e uno esterno per controllare e arginare possibili incendi. Ma quali sono le soluzioni al problema dello stoccaggio dei rifiuti? Dalla Giunta nessuna risposta di merito ma ancora  una previsione di valutazioni generiche. Il problema resta e va affrontato con urgenza”.  

“Ci è stato comunicato dall’assessore il dettaglio delle attività di monitoraggio svolte da Arpa nei giorni scorsi - aggiunge Grimaldi - ma il punto è che occorrerà monitorare ancora a lungo gli effetti sulla popolazione esposta alle sostanze inquinanti rilasciate durante l’incendio. Non cesso di ripetere che questo disastro ci dice che dobbiamo andare verso l’eliminazione della plastica dal ciclo produttivo, come sta avvenendo in tante parti d’Europa”.

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