fondamentale per le celebrolesioni

Inaugurata la prima Sala multisensoriale della Città della Salute di Torino

Permette di lavorare su olfatto, tatto, udito, vista e gusto senza richiedere particolari abilità cognitive

Inaugurata la prima Sala multisensoriale della Città della Salute di Torino
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E' stata inaugurata la prima Sala multisensoriale dell'Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino. Farà parte della Struttura di Neuroriabilitazione (diretta dal dottor Maurizio Beatrici) e sarà dedicata alla riabilitazione delle persone con grave cerebrolesione acquisita.

A cosa e a chi serve la stimolazione multisensoriale

La stimolazione multisensoriale nasce con l’obiettivo di sostenere persone con disturbi dell’apprendimento, riducendo gli effetti della deprivazione sensoriale, molto comune nei presidi ospedalieri, comprese le degenze di neuroriabilitazione.
Il trattamento presuppone la creazione di un ambiente multisensoriale, all’interno del quale i cinque sensi sono stimolati così da rievocare pensieri, emozioni e ricordi relativi alla propria persona.
Questa tecnica favorisce la stimolazione sensoriale ed il rilassamento della persona, grazie all’utilizzo di ambienti multisensoriali appunto, permettendo di lavorare su olfatto, tatto, udito, vista e gusto senza richiedere particolari abilità cognitive e potendo così anche influenzarne il comportamento dei soggetti che vengono sottoposti a questi trattamenti.

Risulta pertanto funzionale per i pazienti che hanno conseguito un severo grado di decadimento delle funzioni cognitive (memoria, attenzione, capacità di apprendimento, ecc…) come nelle gravi cerebrolesioni acquisite (GCA), dove le persone a seguito di evento traumatico o di altra natura (emorragia, ischemia, anossia tumori) vanno incontro a perdita dello stato di coscienza sino al coma.

Una nuova tecnologia per il recupero dello stato di coscienza

La Sala è costata circa 15mila euro, finanziata dalla Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi per 10mila euro e dalla logopedista del Centro dottoressa Martina Sordini, che ha destinato al progetto 5000 euro, parte di una borsa di studio, che si è aggiudicata proprio in relazione al suo lavoro sulle grandi cerebrolesioni acquisite. Infine un ruolo rilevante ha avuto Engie nel montaggio vero e proprio della Sala stessa.
La Struttura di Neuroriabilitazione dell'Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino
punta sulle nuove tecnologie da associare all’esperienza della propria équipe (formata da medici, infermieri terapisti e logopedisti, psicologa, assistente sociale) e su quello che la tecnologia offre a cambiamento della realtà che solo apparentemente è esterna al malato.

L'importanza dell'ambiente esterno

In questi anni la Neuroriabilitazione ha superato di gran lunga i 1000 pazienti (dunque 1000 famiglie), sottoposti a degenza, trattamento rieducativo e reinserimento sociale e famigliare. Tutto grazie ad un lavoro di équipe interdisciplinare con i vari specialisti dell’Azienda.
La Neuroriabilitazione si trova nella palazzina di fronte all'ospedale CTO (Centro Traumatologico Ortopedico), dove collaborano figure professionali in grado di intervenire con tempestività e capacità tecniche indiscusse sui gravi politraumi, con lesioni multiple ossee, cerebrali ed addominali.
Oggi la capacità di “salvare la vita” deve però andare di pari passo con il tentativo di “dare qualità alla vita”. Non basta occuparsi del mondo interno del proprio malato, quello biologico. Anche l’ambiente esterno di questi malati ha una importanza fondamentale per il recupero, che purtroppo non è mai guarigione.

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