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In ginocchio prima delle partite? La torinese Christillin controcorrente dalla Gruber

La direttrice del Museo Egizio, discutendo con Enrico Letta, ha rivendicato una propria autonomia di pensiero sul mainstream globalista.

In ginocchio prima delle partite? La torinese Christillin controcorrente dalla Gruber
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La torinese Evelina Christillin protagonista in televisione durante l'ottimo talk-show delle 20.30 condotto da Lilli Gruber. La presidente del Museo Egizio di Torino era invitata alla puntata-dibattito insieme ad altri illustri ospiti quali il segretario nazionale del Pd Enrico Letta e il famoso giornalista (pure torinese) Marco Travaglio.

Calcio e Nazionale

Si è parlato, en passant, anche di calcio e della Nazionale italiana: un argomento che di questi tempi appassiona davvero tutti. Ciascuno aveva le proprie opinioni calcistiche in merito: alla "ola" di ovazioni pro-azzurri si è sottratto Travaglio che ha voluto rimarcare una propria autonomia di pensiero. Così il direttore del Fatto Quotidiano: "Va bene, abbiamo vinto tre partite ma giocando contro squadre dell'oratorio. Stiamo calmi, aspettiamo di incontrare altre nazionali davvero forti e poi potremo esultare". Il leader del Pd Letta, invece, non è riuscito a trattenersi dallo spostare il mirino dal calcio alla politica nel segno dell'ormai indiscutibile politically correct. Oggetto del contendere, la scelta di inginocchiarsi o meno prima delle partite in solidarietà al movimento Black Lives Matter (sorto in Usa dopo la morte dell'afroamericano George Floyd durante l'arresto).

Inginocchiarsi o no

L'altra sera, prima della partita Italia-Galles, non tutti i calciatori italiani si sono inginocchiati. Apriti cielo: Letta si è scandalizzato e ha parlato di "scarsa sensibilità, non certo una bella immagine". Secondo lui tutti dovevano inginocchiarsi. Ovviamente una posizione rilanciata dal continuo mainstream globalista, che ci vuole coraggio per mettere in discussione. Coraggio che non è mancato alla Christillin, la quale ha rivendicato con toni pacati e ragionamento argomentato, come non debba essere obbligatorio far inginocchiare le persone per qualsivoglia rivendicazione. "Non ho detto che sono contraria al movimento Black Lives Matter, anzi ne condivido l'ideale anti-razzista - il sunto del suo pensiero -. Ma non si può obbligare la gente a mettersi in ginocchio". Dopo l'intervento della Christillin la conduttrice Gruber, forse un pochino sorpresa, ha rivolto uno sguardo a Letta chiosando con un laconico "Eh... non si può".

Va detto, a margine del tutto, che mettersi in ginocchio è un gesto volontario senza alcuna indicazione da parte della Uefa. Quindi  i calciatori non erano, in effetti, obbligati ad aderire. Fra l'altro non tutte le nazionali hanno accettato di genuflettersi (Croazia, Russia e Scozia ad esempio hanno declinato l'invito).

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