Il successo di UniTo come meta per i ricercatori europei vincitori della borsa di studio Marie Curie
Sette i ricercatori che hanno scelto Torino
La Commissione Europea ha recentemente annunciato i risultati dell’ultimo bando per borse di studio post-dottorato Marie Curie (MSCA Postdoctoral Fellowship), che copre tutte le discipline scientifiche.
L’Università di Torino si è confermato un Ateneo molto attrattivo con un indice di successo superiore alla media europea (pari al 22% rispetto al valore europeo compreso tra il 10 e 16% in base all’area scientifica). Contemporaneamente sono stati comunicati anche i risultati del bando MSCA4Ukraine, che sostiene le ricercatrici e i ricercatori ucraini fuggiti dalla guerra in corso: UniTo si è aggiudica proprio una delle cinque fellowship finanziate in Italia.
Dall'Ucraina
In totale sono sette i ricercatori e le ricercatrici, vincitori e vincitrici di fellowship MSCA, che hanno scelto UniTo, tra di loro anche la giovane scienziata ucraina Tetiana Yushkevych, studiosa di fisica delle particelle. Proviene dall’Università di Odessa e lavorerà al Dipartimento di Fisica dell’Ateneo torinese. Qui, si occuperà dello sviluppo di uno strumento numerico di machine learning per esplorare e comprendere la struttura interna dei nucleoni, le particelle che danno massa e consistenza a tutta la materia che vediamo intorno a noi.
Da Trieste
Vincitrice di un MSCA Postdoctoral Fellowship, Chiara Gallese, assegnista di ricerca nel progetto UNI4JUSTICE al Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell'Università di Trieste, si occupa di diritto della protezione dei dati personali. Condurrà una ricerca, al Dipartimento di Giurisprudenza, su DataCom che, a livello europeo, si propone di costruire un nuovo quadro di riferimento per facilitare un uso secondario etico dei dati sanitari detenuti dagli enti pubblici, con l'obiettivo di migliorare la responsabilizzazione degli attori coinvolti.
Da Londra ed Edimburgo
Svolgeranno il rispettivo progetto di ricerca al Dipartimento di Fisica, Michelangelo Preti e Giulio Falcioni. Il primo è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Matematica del King's College di Londra, il suo progetto di ricerca si propone di sviluppare metodi innovativi per comprendere il regime non-perturbativo di alcune speciali teorie di campo. Falcioni ha, invece, svolto attività di ricerca a DESY (Zeuthen, Germania), Nikhef (Amsterdam) e all'Università di Edimburgo, il suo lavoro si concentra sulla teoria quantistica dei campi e sulle sue applicazioni alla fisica delle particelle. Nei laboratori di UniTo si occuperà di sviluppare nuovi metodi per il calcolo delle correzioni radiative in QCD (cromodinamica quantistica) e di determinare risultati allo stato dell’arte degli esperimenti al Large Hadron Collider (LHC) del CERN.
Da Boston
Originaria della Nuova Zelanda, Maria Codlin ha conseguito il dottorato di ricerca in antropologia, con specializzazione in archeologia mesoamericana e zooarcheologia, presso la Boston University. Il suo progetto di ricerca "AviCulture", al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, esaminerà come tacchini, quaglie e uccelli acquatici fossero già impiegati nella produzione di cibo nell'antica città di Teotihuacan, in Messico.
Dal Belgio
Giulia De Cesaris è Junior FWO Post-doctoral Fellow al De Wulf-Mansion Centre for Ancient, Medieval and Renaissance Philosophy dell’Università KU Leuven (Belgio). “Who Needs Virtue? The Early Academy and the Way to Happiness” è il titolo del suo progetto che, al Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, si proporrà di mostrare come le teorie etiche sviluppate all’interno dell'Accademia Antica – la fase in cui la scuola di Platone venne guidata dalla prima generazione dei suoi allievi – abbiano svolto un ruolo cruciale nella comprensione dell’origine del dibattito sulla virtù e sulla felicità nel IV secolo a.C.
Dal Sudafrica
Infine, Maria Montanini, già visiting fellow alla Nelson Mandela University, Gqeberha, Sudafrica, al Dipartimento di Culture, Politica e Società di UniTo esplorerà le relazioni quotidiane che si sono sviluppate tra le ricercatrici e i ricercatori sudafricani e i movimenti sociali dagli ultimi anni dell'Apartheid a oggi, per capire come queste relazioni abbiano dato vita a particolari forme di collaborazione, incentrate sulla produzione di conoscenza condivisa e sulla comprensione plurale dei problemi della società, che sono state alla base di progetti pionieristici di ricerca-azione, che connotano tutt’ora le pratiche di ricerca trasformativa in Sudafrica.
Quello ottenuto nei bandi MSCA Postdoctoral Fellowship dall’Ateneo torinese è un risultato inedito per la storia di UniTo, che conferma il trend positivo degli ultimi anni, grazie anche a percorsi specifici attivati nel tempo a livello Dipartimentale e di Ateneo, e oggi potenziati da Brain Unito, il Talent Attraction Programme dell'Università di Torino. Un programma che ha come obiettivo quello di coltivare i migliori talenti della ricerca in Ateneo e attrarne di nuovi, puntando sull’eccellenza come fattore chiave per potenziare la capacità di UniTo di produrre conoscenza ad alto impatto, generando cambiamento economico, sociale e culturale.