Il Presidente della Regione Alberto Cirio con la Croce Rossa in Ucraina per riaccompagnare a casa 18 persone fragili
Un convoglio partito dal capoluogo piemontese ha raggiunto ieri la città di Leopoli, nell’Ucraina occidentale
18 persone fragili evacuate un anno fa da Leopoli e ospitate per più di un anno in due strutture del Piemonte: al Cottolengo di Torino e a Vico Canavese hanno espresso il desiderio di far ritorno in patria.
Una volontà che si è trasformata in missione
Una volontà che si è trasformata in una missione. Un convoglio partito dal capoluogo piemontese ha raggiunto ieri la città di Leopoli, nell’Ucraina occidentale.
32 i volontari coinvolti tutti appartenenti ai Comitati del Piemonte in viaggio su nove mezzi: cinque pullmini, due vetture, due ambulanze e un furgone. Il convoglio è supportato, oltre che dalla Sala operativa nazionale e dallo staff dell’Area Emergenza, anche dallo staff della Cooperazione Internazionale della Croce Rossa in coordinamento con le Società Nazionali di Croce Rossa di Austria, Repubblica Ceca, e Polonia e con le autorità degli Stati di transito.
Il Presidente del Piemonte Alberto Cirio si è unito alla della Croce Rossa a Rzeszow, in Polonia, e ha viaggiato con il gruppo verso Leopoli dove ha incontrato, nel pomeriggio, il sindaco Andrij Ivanovyč Sadovyj insieme al Presidente della Croce Rossa di Leopoli.
L'abbraccio del Piemonte al sindaco di Leopoli
Il Presidente della Regione Alberto Cirio ha descritto la sua esperienza in un post su Facebook rinnovando la vicinanza al popolo ucraino e l'impegno ad aiutare la città di Leopoli:
Il Piemonte per l'Ucraina
Non appena è scoppiata la guerra il Piemonte ha attivato le procedure per l’accoglienza di chi scappava dal proprio Paese attivando un piano straordinario che ha consentito di ospitare oltre 11.700 profughi ucraini sul territorio piemontese, distribuiti fra le varie province, grazie anche al supporto di oltre 18 mila volontari.
In stretto raccordo con il Consolato onorario d’Ucraina, le Prefetture, gli Enti locali hanno lavorato insieme per offrire supporto e accoglienza alla popolazione in fuga dalla guerra. In particolare oltre 2400 tra bambini e ragazzi sono stati inseriti all’interno di un percorso scolastico e, grazie a una missione umanitaria, sono stati accompagnati in Italia numerosi bambini malati oncologici che non potevano più essere curati in Ucraina e che sono stati presi in carico dall’ospedale Regina Margherita di Torino.