Il Pm di Torino Andrea Padalino sospeso per un anno e mezzo
Il Csm ha disposto il trasferimento e del magistrato ed ex pm al Tribunale dell’Aquila con funzioni di giudice civile
Presunti regali e favori: il caso che coinvolgeva l'ex pubblico ministero di Torino Andrea Padalino che sul piano penale si era concluso con l'assoluzione, arriva a diversa conclusione per quanto riguarda la decisione del Consiglio Superiore della Magistratura.
Vantaggi e agevolazioni
Padalino, che è stato in passato anche giudice ai tempi di Mani Pulite e pm a Torino delle inchieste sui No Tav, è stato ritenuto responsabile, dopo la riqualificazione dell’incolpazione da parte della Sezione disciplinare del Csm, di illecito disciplinare fuori dell’esercizio delle funzioni, con uso della qualità di magistrato al fine di conseguire vantaggi ingiusti per sé o per altri.
Il Csm ha disposto il trasferimento al Tribunale dell’Aquila con funzioni di giudice civile del magistrato ed ex pm che era già stato trasferito in passato a Vercelli come giudice del lavoro.
Il caso
La vicenda era iniziata nel 2017, per un presunto giro di favoritismi, abuso d'ufficio e corruzione in atti giudiziari, per il quale il magistrato era stato assolto nel novembre del 2023. L’inchiesta, nella quale erano stati contestati, a vario titolo, anche i reati di falso e peculato nei confronti di altre persone, era stata trasferita in passato per competenza territoriale da Torino a Milano.
Il procedimento disciplinare riguardava presunte "agevolazioni e regalie" ottenute dall'ex brigadiere della Guardia di finanza Fabio Pettinicchio e dal suo difensore Pierfranco Bertolino.
In particolare, di aver "usufruito gratuitamente, anche con i propri familiari e con la scorta, del soggiorno alberghiero all'hotel San Rocco di Orta San Giulio, nel Novarese, il 23 e il 24 maggio del 2015": una vacanza dal costo complessivo di oltre 3mila euro tra pernottamenti, pranzo e cena al ristorante dello chef stellato Antonino Canavacciuolo, quest'ultimo completamente estraneo ai fatti.