TORINO

Il Piemonte a secco, in arrivo un supercommissario all'emergenza siccità

Secondo gli esperti mancano all'appello 50 giorni di pioggia

Il Piemonte a secco, in arrivo un supercommissario all'emergenza siccità
Pubblicato:
Aggiornato:

Il Piemonte continua a rimanere nella morsa della siccità nonostante le ultime perturbazioni abbiano portato un piccolissimo sospiro di solievo per i campi ma non per i fiumi in secca. Il Po è cresciuto solo di un centimetro ma la portata continua ad essere ridotta del 35%. Secondo gli esperti mancano all'appello 50 giorni di pioggia, un numero enorme che fotografa chiaramente la situazione di grande emergenza che si sta vivendo in tutta la regione, che risulta essere una delle aree più siccitose d'Europa.


Secondo l'Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), il Piemonte è una delle regioni italiane dove gli effetti dei cambiamenti climatici sono più marcati ed aspri, con un 2022 che ha registrato il 60% in meno di precipitazioni in tutta la Regione.

Nel nuovo programma di sviluppo rurale del Piemonte ci saranno 55 milioni per realizzare piccoli invasi per aiutare le aziende agricole e anche la tecnologia dovrà fare la sua parte. L'esempio arriva dal Medio Oriente, in particolare da  Israele, il Paese che ha trasformato il suo territorio desertico in terra prosperosa con la sola gestione delle risorse idriche.

Marco Protopapa, assessore agricoltura e cibo della Regione Piemonte, spiega a Rai 3:

“Dobbiamo gestire quel poco di acqua che abbiamo, nel miglior modo, cambiare il modo di irrigare e fare attrezzature nuove, l'agricoltura 2.0 sarà quella che darà le prime risposte”.

Paola Pagnotta, direttore Agritech Missione economica d'Israele in Italia fa sapere alla Tgr Piemonte:

“In questo momento stiamo promuovendo tecnologie per la micro-irrigazione e anche tecnologie delle sementi affinché le piante possano rispondere in maniera ottimale ai cambiamenti climatici”.

Carlo Grignani, direttore Disafa dell'Università di Torino aggiunge:

“Bisogna coltivare diversamente andando a seminare il mais molto prima, scegliendo genotipi più forti,  e guardano come possibilità all'irrigazione di soccorso, su colture come il frumento e la vite che fino ad oggi non irrigavamo”.

La portata dei bacini naturali

Secondo le analisi di Anbi, tra i grandi bacini naturali d'Italia, tutti sotto media, restano invariati i livelli del Verbano (38,5% di riempimento), calano quelli del lago di Como (18,2% di riempimento), mentre crescono leggermente quelli dell'Iseo (15,7% di riempimento) e del Benaco (37,1% di riempimento) che, nonostante l'ulteriore riduzione di 1 metro cubo al secondo nelle portate erogate, rimane vicino al minimo storico.

Le mosse del governo Meloni

Il governo preparerà un decreto legge sull'emergenza siccità, che prevederà un commissario ad hoc, una cabina di regia fra i ministri interessati e semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari. E' quanto è stato deciso oggi al Tavolo sull'emergenza idrica a Palazzo Chigi.

Nel corso del tavolo sulla crisi idrica si è convenuto di affrontare la questione idrica a fronte della siccità in corso "istituendo a Palazzo Chigi una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d'intesa con le Regioni e gli Enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie" e "avviando una campagna di sensibilizzazione sull'uso responsabile della risorsa idrica".  Altre azioni saranno un decreto legge e l'individuazione di un commissario straordinario.

Al tavolo presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, come spiega la nota di Palazzo Chigi, hanno preso parte i ministri Matteo Salvini, Francesco, Lollobrigida, Raffaele Fitto, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, il viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli.

Il governo lavorerà "a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità" e individuerà "un Commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di regia".

Lollobrigida: "8 miliardi fermi per eccesso di burocrazia"

"Assumere soluzioni strategiche definitive e pianificate in modo adeguato". Così il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, rispondendo a interrogazioni al Question Time alla Camera sulla siccità, "questione emergenziale nell'epifenomeno di quest'anno, ma strutturale negli ultimi 20 anni perchè siamo al quinto evento siccitoso che poteva essere affrontato in modo diverso nella previsione e utilizzo delle risorse". A disposizione quasi 8 miliardi "che sono lì da qualche anno con l'impossibilità di essere spesi per ragioni burocratiche e normative su cui bisognerà intervenire rapidamente".

Seguici sui nostri canali